Proteste contro la decisione del direttore di RaiUno di non mandare in onda l’episodio di una fiction tedesca dove si celebra un matrimonio gay. E intanto il Cda Rai boccia la Dandini.
La telecamera zoomma sul volto di due uomini, uno in abito bianco, l'altro in nero, circondati da amici, parenti e alcune suore. Sono in una graziosa cappella, e sta per arrivare il sindaco che li sposerà. È la scena clou della puntata “Romeo e Romeo” della fiction tedesca “Un ciclone in convento” prevista su RaiUno alle 10,40 e che in Italia non è stata mandata in onda. Una scena che secondo il direttore di RaiUno Mazza sarebbe 'spiaciuta' ai cattolici, in qualche modo mancando loro di rispetto.
Vedere un sindaco (tra l'altro interpretato dal famoso attore tedesco Fritz Wepper, il collaboratore dell'ispettore Derrick) che sotto ad un crocefisso unisce in matrimonio due uomini, con baci, abbracci e la felicità che si addice ad ogni matrimonio non andava bene. Una scena che in Germania, in prima serata sul canale pubblico Das Erste, è filata liscia come una palla sul tavolo da biliardo: non ha suscitato nessuna polemica e la fiction continua a registrare ottimi ascolti. Nella Germania della cancelliera Merkel che ha visto nascere la riforma luterana, infatti, le unioni gay sono state regolarizzate già nel 2011.
In Italia invece una scena simile non poteva andare in onda. Il perché lo ha spiegato lo stesso citato direttore di rete Mauro Mazza. “La serie tedesca è molto lunga - ha detto - in vista della partenza dei programmi della stagione, dovevamo tagliare un episodio. Abbiamo scelto, in maniera ponderata, di sacrificare questo, proprio per evitare polemiche in area cattolica: la scena delle nozze gay benedette in chiesa davanti al crocefisso poteva dare fastidio a qualcuno. Se fossero state celebrate in municipio non ci sarebbero stati problemi”.
Sarà, ma non è il primo scivolone della Rai in materia di diritti e scene che hanno per protagonisti dei gay. Nel 2008 la Tv pubblica intervenne con pesanti tagli sulle scene omosessuali (tra l'altro un semplice bacio) del film di Ang Lee “Borckeback Mountain” ma fu poi costretta a scusarsi pubblicamente.
Un'altra novità - forse più 'pesante' - riguarda la messa in onda di “Parla con me”, il programma su RaiTre di Serena Dandini. Il direttore generale Lorenza Lei, su indicazione del Cda, ha ribadito che il programma, i cui diritti appartengono alla Rai, deve essere prodotto internamente e non affidato alla Fandango, com'è accaduto fino ad oggi, con contratto in esclusiva della Dandini e dei 14 autori (ma la trattativa non sarebbe ancora del tutto chiusa).
Ci si domanda perché tanta severità sugli appalti esterni proprio contro la Dandini, mentre altre situazioni vanno avanti tranquillamente, ma si sa che quel programma al Centro-Destra in Rai non è mai piaciuto (si pensi alle parodie di Minzolini).
Salvo improvvise novità in extremis, dunque, non vedremo più la striscia di 'Parla con me' su RaiTre. E si capisce meglio, allora, perché Ruffini abbia preferito cambiare aria…