‘Radio Belva’, forse, ma in Tv non va…

Delude l’esordio televisivo del duo di successo (sulla nostra Radio 24) Cruciani-Parenzo, per via di un programma troppo teso alla rissa e alla ‘licenza verbale’. Alla fine, solo il 2.79% di share. Mediaset, infatti, lo sospende.

A costo di essere ripetitivi. La radio è una cosa, la Tv un'altra e quello che funziona in Radio non è detto funzioni anche in Tv, come è accaduto con due “mostri” della Radio, Dose e Presta, approdati in Tv con il flop “Dove osano le quaglie”. Giuseppe Cruciani e David Parenzo sono all'opposto dello stile di conduzione dei due “conigli” ma anche (e soprattutto) per loro è proprio il caso di dire che il loro stile radiofonico alla Tv non rende. Anzi rischia di penalizzare anche “La zanzara”, programma di successo di Radio 24.

Il nuovo programma della coppia radiofonica del momento, “Radio Belva” è approdato ieri sera su Rete 4. Ci si aspettava molto, già dal titolo, ma soprattutto per i due conduttori che in Radio, con stile provocatorio e aggressivo, raccolgono migliaia di ascoltatori e fanno veri e propri scoop. Ma a “Radio belva” c'è poco che possa essere valutato positivamente.

Tutto si regge sulla capacità dei due di incalzare, aggredire (verbalmente si intende), stuzzicare gli ospiti per spingerli a reazioni forti. Tutto però si conclude in un caos incomprensibile nel quale i due conduttori non riescono a controllare gli ospiti in studio. Ospiti scelti non certo per la loro tranquillità o mestizia.

Cruciani e Parenzo non sono certo due ingenui e mettere insieme in uno stesso studio Borghezio, Sgarbi, Alba Parietti, una rappresentante di un'associazione di migranti, Cicciolina, Maria Giovanna Maglie significa sapere che cosa succederà: rissa verbale e urla. Ma soprattutto si corre il rischio di non riuscire a fermare la verbosità degli ospiti. Bravo Cruciani a incalzarli e cercare di riportarli al nocciolo della questione ma non sempre ci riesce.

Insomma, nato come “l'anti-talk”, il programma si risolve in un il talk di basso livello, con risse verbali, tanto di sondaggi e collegamenti esterni, ma soprattutto con una scaletta che sembra improvvisata, due conduttori che non hanno nessuna sintonia e ai quali a volte scappa la situazione di mano. E nel caos uno stralunato Paolo Villaggio è sembrato portare l'unico barlume di lucidità.

Rivelazione del programma è Emilio Fede, inviato in una sede di Sel, che per compiacere gli “eredi dei comunisti” che lo ospitano chiede più spazio di parola e si rammarica e difende un ragazzo di 16 anni accusato (a ragione) da Cruciani di avere detto le solite banalità (“io mi sento cittadino del mondo”) a condanna del razzismo.

Anche gli ascolti non premiano; Radio Belva non supera il 2,79% di share, registrando una media di 670.000 telespettatori. A vincere la prima serata del mercoledì è stato “Tale quale show”, spostato questa settimana in seguito alla tragedia di Lampedusa, con il 19,97%.

All'ultimo momento apprendiamo che il programma è stato sospeso da Mediaset. Mauro Crippa, direttore generale Informazione Mediaset, ha detto: "Ho visto cose che non si possono vedere in onda". Tuttavia, "la trasmissione tornerà prossimamente in gara nelle forme e nei modi che vi faremo sapere al più presto".

Come volevasi dimostrare.

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