Radio digitale: fermento e ricorsi al Tar

Ancora discussione per la 'nuova frontiera' del mezzo –

In vista della scadenza di aprile per la domanda per l’autorizzazione ad operare in digitale, c’è fermento nel mondo radiofonico. I consorzi saranno costituiti successivamente ma fin d’ora c’è ‘movimento’ e la FRT ricorre anche al Tar contro l’Authority.

Vediamo prima cosa dice il sito www.newslinet.it:

«A riguardo della Radio numerica, va in effetti sottolineato come il momento sia particolarmente frenetico, in quanto i soggetti autorizzati alla prosecuzione nell'esercizio dell'attività di radiodiffusione sonora in tecnica analogica ai sensi dell'art. 1, comma 2-bis, della L. 66/2001 (in pratica le emittenti esistenti), sono abilitati (ex Del. 664/09/Cons) a richiedere al MSE-Com, entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore del regolamento (quindi entro il 24 aprile 2010), l'autorizzazione per la fornitura dei programmi radiofonici numerici destinati alla diffusione in tecnica digitale su frequenze terrestri, in ambito nazionale o locale. E proprio tale circostanza sta creando (anche in conseguenza di una non sempre corretta informazione) una serie di equivoci: primo fra tutti la corsa alla costituzione di consorzi da parte di soggetti che non hanno ancora presentato la domanda come content provider, circostanza che ovviamente contrasta col disposto normativo che prevede che le società consortili che ottengono i diritti di uso delle radiofrequenze per le trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale in ambito locale possono essere partecipate esclusivamente, con quote paritetiche e nel rispetto del principio di non discriminazione, da concessionari per la radiodiffusione sonora in ambito locale di cui all'articolo 3, comma 12, del Regolamento Agcom, che hanno ottenuto l'autorizzazione per l'attività di fornitore di programmi radiofonici in tecnica digitale».

La FRT Radio però è molto severa sul regolamento emanato dall'Autorità sul tema e esprime alcuni giudizi precisi anche sulla natura e le caratteristiche dei consorzi previsti. Ecco il relativo comunicato dell'associazione:

«Il C.R.DAB, Consorzio aderente alla FRT, ha presentato al Tar Lazio il ricorso avverso il Regolamento che disciplina l'avvio delle trasmissioni radiofoniche in tecnica digitale, ritenendolo fortemente discriminatorio e penalizzante per tutta l'emittenza locale, con particolare riguardo alla norma contenuta all'art.12, comma 6 che prevede il rilascio dei diritti d'uso delle radiofrequenze, per ogni bacino o sub bacino di utenza, alle società consortili partecipate da almeno il 30% delle emittenti legittimamente esercenti nello stesso bacino o sub bacino.
In attesa delle determinazioni del Tar Lazio, ed al fine di attenuare la discriminazione operata nei confronti delle emittenti locali, appare non utile costituire numerosi consorzi partecipati da poche emittenti che, di fatto, non potranno concorrere all'attribuzione dei diritti d'uso delle frequenze nei rispettivi bacini di utenza, soprattutto nelle aree geografiche in cui fanno servizio numerose Radio locali; occorre invece partecipare a grandi Consorzi indipendentemente dalle associazioni di categoria cui si aderisce per poter concorrere con certezze maggiori all'attribuzione dei diritti d'uso
La partecipazione a grandi consorzi consente anche forti economie di scala per gli apparati e le spese di gestione che sono di dimensioni non facilmente sopportabili».

Diverso il giudizio sul tema di Aeranti-Corallo:

«Dopo l'approvazione del regolamento Agcom per l'avvio delle trasmissioni radiofoni-che digitali terrestri, (delibera n. 664/09/CONS), Aeranti-Corallo ha organizzato una serie di riunioni zonali in tutta Italia per illustrare agli associati le problematiche di tale regolamento e gli adempimenti da espletare. Si è cominciato il 18 gennaio a Milano (per le Radio locali operanti in Lombardia, Piemonte e Liguria); quindi il 20 gennaio a Roma (per le Radio del Lazio); a Palermo il 9 febbraio (per le Radio della Sicilia); il 10 febbraio a Napoli (per le Radio della Campania); l'11 febbraio ad Ancona (per le Radio delle Marche, Umbria, Abruzzo e Molise); il 12 febbraio a Bologna (per le Radio dell'Emilia Romagna, Veneto, Friuli V.G., Trentino A.A. e Toscana). Nelle prossime settimane seguiranno riunioni a Cagliari (per le Radio della Sardegna) e a Bari (per le Radio di Puglia, Basilicata e Calabria).
Ricordiamo che, in base al nuovo regolamento, il termine di presentazione della domanda per ottenere l'autorizzazione per l'attività di fornitore di contenuti scade il prossimo 24 aprile; i requisiti per ottenere tale autorizzazione sono i medesimi previsti dalla legge 66/2001; tuttavia è necessario che il richiedente sia in regola con il versamento dei canoni di concessione per la diffusione analogica. L'autorizzazione verrà rilasciata entro un mese dalla data di presentazione della domanda e si intenderà rilasciata anche qualora il Ministero dello Sviluppo economico non si sia espresso entro tale termine.
L'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze verrà effettuata dal Ministero dello sviluppo economico e potrà avvenire, per quanto riguarda i privati locali e nazionali, esclusivamente a favore di società consortili che svolgeranno l'attività di operatore di rete per trasmissioni radiofoniche digitali terrestri rispettiva-mente in ambito locale o nazionale. In considerazione del fatto che a tali società consortili potranno partecipare le emittenti che abbiano ottenuto l'autorizzazione come fornitori di contenuti, è evidente che la costituzione delle suddette società consortili sia opportuna solo successivamente al 24 aprile p.v.
L'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze avverrà seguendo il calendario predisposto dal Ministero per lo switch off televisivo; dunque, le regioni nelle quali potranno essere avviate le trasmissioni radiofoniche in tecnica digitale sono quello dove si è già completato il passaggio al digitale televisivo. Aeranti-Corallo invierà alle emittenti radiofoniche associate dettagliate istruzioni per l'espletamento degli adempimenti previsti dalla citata normativa e si farà promotrice della creazione delle condizioni affinché possa essere avviata la costituzione, tra i soggetti interessati, delle citate società consortili».

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