Radio e Reti in pessime acque, Subasio a Mondadori Pubblicità

La parabola negativa di Radio e Reti, non lontana dal fallimento, ‘libera’ diverse importanti emittenti radiofoniche locali (ma anche pluri-regionali). La prima ad accasarsi diversamente è la Radio ‘quasi nazionale’ della famiglia Settimi…

LLa notizia, di questi giorni, la prendiamo da Primaonline:

“È Radio Subasio la prima importante emittente areale che sigla un nuovo accordo commerciale dopo la drammatica situazione in cui è precipitata Radio e Reti (la prima udienza per la procedura di fallimento è fissata il 15 gennaio). Dal 2 settembre Mondadori Pubblicità è infatti la concessionaria nazionale dell'emittente umbra che fa capo alla famiglia Settimi. Dal 6 agosto sono ufficialmente sul mercato anche la pugliese Radio Norba, l'emiliana Radio Bruno e la ligure Radio Babboleo. Per acquisire le loro concessioni in pole position ci sono Prs e Visibilia. Più difficile un ulteriore impegno di Mondadori Pubblicità che con Subasio, emittente particolarmente attiva in Centro Italia, completa la copertura forte al Nord con R101 e al Sud con Kiss Kiss”.

Ma un'attenta analisi più approfondita è apparsa sul periodico on line Newslinet:

“È partito lo smembramento del portafoglio mezzi di Radio & Reti, la concessionaria pubblicitaria di Enzo Campione in fallimento dai primi giorni di agosto. Il forfait di R&R ha "liberato" sul mercato le residue importanti emittenti in concessione e in particolare la superstation Subasio, formalmente Radio locale, ma con un volume di ascolti equiparabile ad una nazionale minore (1,6 mln nel giorno medio e 6,1 mln nei 7 giorni). L'emittente umbra non è rimasta single a lungo: nel giro di pochi giorni è infatti stata cooptata nel drappello della Mondadori Pubblicità, che da questo mese ne curerà la raccolta in esclusiva. "L'accordo - spiegano da Mondadori - rappresenta un ulteriore fondamentale passo nel processo di rafforzamento della concessionaria del Gruppo Mondadori che - già forte della raccolta di R101, Radio Kiss Kiss e, a partire dal mese di aprile di quest'anno, Radio Italia solomusicaitaliana - consolida con Radio Subasio la propria leadership all'interno del mercato radiofonico italiano.

La nuova offerta di Mondadori Pubblicità, con 8,9 milioni di ascoltatori complessivi nel giorno medio e 23,8 milioni di ascoltatori nei 7 giorni al netto delle duplicazioni, è caratterizzata da una straordinaria complementarità di ascolto tra le emittenti, sia in termini di target sia sotto il profilo della distribuzione territoriale. L'inserimento di Radio Subasio nel portafoglio di Mondadori Pubblicità completa, infatti, il presidio dell'area del Centro Italia, dove l'emittente è leader in termini di ascolti”.

“Questa concessione è l'ulteriore dimostrazione di come Mondadori Pubblicità consideri il business radiofonico un asset strategico e dalle grandi potenzialità di sviluppo” - dichiara il suo Presidente e Amministratore delegato, Angelo Sajeva - . Nel giro di pochi mesi, prima con l'acquisizione in concessione di Radio Italia ed ora con l'inserimento di Radio Subasio, abbiamo modificato sensibilmente la configurazione del mercato radiofonico italiano e la nostra posizione all'interno di esso. Oggi la nostra offerta, sia in termini numerici sia per la complementarità sui diversi target, può davvero rappresentare la prima scelta per tutte le aziende che intendono utilizzare il mezzo radio per comunicare e - conclude Sajeva - con questa acquisizione, superando i 60 milioni di euro di fatturato, diventiamo una delle prime concessionarie radio del mercato italiano”.

“Si apre per la nostra emittente una nuova fase di collaborazione - sottolinea (invece) Rita Settimi, Presidente di Radio Subasio - che ci auguriamo possa essere positiva per un proficuo sviluppo della raccolta pubblicitaria, in un momento molto delicato per il mercato”.
È possibile che a breve vengano comunicate anche le soluzioni che riguardano le altre emittenti ex R&R, Radio Norba e Radio Bruno, dotate di volumi d'ascolto interessanti e, nel medio periodo, che si realizzino importanti avvicendamenti nel mercato.

Sembrano lontanissimi i fasti delle grandi convention di qualche anno fa, quando Enzo Campione, patron di Radio & Reti, chiamava alla sua corte clienti, operatori e giornalisti in rinomate località, illustrando le brillanti performance della sua concessionaria di pubblicità davanti a piatti elaborati, accompagnati da costosi vini. Quell'Enzo Campione, ammirato, invidiato, amato, odiato pubblicitario che era entrato nel settore radiofonico acquistando nel 1976 la milanese Radio Montestella e fondando, subito dopo, la Atorn, una delle prime società di produzione di spot e programmi radiofonici, evolutasi (nel 1981) nella prima grande concessionaria radiofonica milanese, con le migliori 20 Radio locali in listino. Quel trentenne dalle larghe vedute che, nei luccicanti primissimi anni '80 della Milano da bere, aveva realizzato una joint-venture con le due principali concessionarie di pubblicità dell'epoca: Radio Video delle Edizioni Paoline (editrice di Novaradio e Telenova) e la STP di Lorenzo Nicolini, da cui sarebbe sorta Divisione Radio Italia (di cui Campione sarebbe stato azionista e a.d. dal 1982 al 1987). Quell'indomito personaggio che, un anno dopo, a seguito della fusione di Divisione Radio Italia con l'antagonista SPER, avrebbe colmato la ritenuta lacuna di un mercato che era impensabile potesse essere appannaggio di una sola superconcessionaria, fondando Radio & Reti, società partecipata nientemeno che da Publitalia, che avrebbe scombussolato i piani degli utopici realizzatori della maxiconcentrazione nel settore della pubblicità radio.

Negli anni '90 l'ascesa dell'ex editore radiofonico sembrava inarrestabile: dopo la (prevedibile) implosione del colosso DRI-SPER, Radio & Reti consolidava la sua presenza nel settore, aumentando il fatturato dai 9 miliardi di lire del 1990 ai quasi 91 del 1997, sottoscrivendo importanti contratti di concessione con grandi player radiofonici, arrivandone a partecipare alcuni (come Radio Italia, Radio Italia Anni 60, Play Radio e Kiss Kiss). Poi, però, qualcosa nel complesso ed apparentemente perfetto meccanismo s'inceppa e le cose iniziano a non andare per il verso giusto.

Alcune grandi emittenti nazionali (come RDS), compreso (alla luce della progressiva concentrazione delle stazioni esistenti e dello sviluppo dell'audience) di avere il coltello dalla parte del manico non sono più disponibili a vivere una condizione di (apparente o sostanziale poco importa) sudditanza rispetto ai loro rappresentanti commerciali, si dotano di concessionarie interne (cd. captive), per meglio valorizzare la singolarità del proprio layout ed evitare la (ritenuta deleteria) vendita a pacchetto.
La defezione appanna l'immagine degli aggregatori di radio come R&R, che accusano gravi ripercussioni commerciali, economiche e finanziarie dalla dichiarazione di indipendenza degli editori di spicco.

Ma il virus nel sistema si era già annidato tempo prima. A quel tempo, infatti, Campione aveva già commesso quello che è ritenuto il più classico degli errori strategici dei radiofonici: si era fatto abbagliare dalla Tv...

Così il ruolo di Radio & Reti nel settore mediatico continua a sfumarsi, la presenza diviene più flebile, le quote nel mercato core della radiofonia si riducono e le più importanti emittenti (ancora) in concessione cominciano a farsi domande sul proprio futuro. A dare la mazzata finale a Campione ci pensa la crisi economica mondiale, che lo colpisce nel momento della sua massima fragilità commerciale, economica e finanziaria, determinando la perdita dei contratti con le emittenti nazionali che costituivano il principale appeal commerciale. Seguono comprensibili problemi di liquidità e l'abbandono di account di spicco, che conducono negli ultimi mesi alla richiesta di ammissione alla procedura per il concordato preventivo.

Ora l'epilogo: Radio e Reti è ufficialmente in fallimento a seguito della procedura avviata dal Tribunale di Milano lo scorso 6 agosto (prima udienza fissata per il 15 gennaio 2014) che ha nominato curatore il professionista Paolo Beretta Zanoni…”.
“Chissà se, a 63 anni, l'ex enfant prodige della radiofonia milanese dimostrerà ancora una volta la sua natura di araba fenice. Noi glielo auguriamo” - chiude il collega Massimo Lualdi su Newslinet.

Ci associamo al suo augurio che riguarda naturalmente Enzo Campione, 'campione' di tante battaglie.

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