Radio e Televisione: lo stato dell’arte

Un’interessante giornata di studio oggi al Ministero delle Comunicazioni, a cura dell’AICT.

Nonostante da molti anni si parli di digitalizzazione dei sistemi di diffusione audiovisivi, in molti Paesi, e tra essi l'Italia, si è ancora immersi in un mondo prevalentemente analogico.

Il primo passo verso la digitalizzazione dei segnali televisivi risale, ormai circa un decennio fa, alle trasmissioni dirette da satellite (DVB-S) che hanno messo subito in luce il grande vantaggio economico di poter moltiplicare di quasi un ordine di grandezza il numero dei programmi irradiati, con un'equivalente riduzione del costo di diffusione, elemento particolarmente importante nelle trasmissioni satellitari gravate dall'alto costo di affitto dei trasponder.

La seconda spinta verso la digitalizzazione si è avuta in Italia, sul finire degli anni '90, attraverso l'impiego della fibra ottica nell'area di accesso proposta da Fastweb, fin dal suo nascere, in modalità multiservizio con paradigma IP (ovvero triple play e cioè video, audio e dati).

Parallelamente in radiofonia si è passati dalle sperimentazioni DAB (Digital Audio Broadcasting) condotte dalla Rai già a metà anni '90, alle prime trasmissione regolari, rimanendo tuttavia il relativo sistema molto limitato per una mancata diffusione dei relativi ricevitori e con una programmazione esclusivamente in simulcast.

Solo con l'inizio delle trasmissioni del Digitale terrestre (DVB-T), a partire cioè dal 2003, si è avuto nel nostro Paese un processo di accelerazione della digitalizzazione che rischia tuttavia di esaurirsi, in quanto, nella confusa situazione italiana delle frequenze, si è ancora lontani dal riuscire a realizzare un servizio universale, condizione indispensabile per lo switch off dell,analogico. Nel frattempo il DVB-T ha assunto un'importanza particolare in quanto rappresenta anche lo strato fisico a cui può appoggiarsi il sistema DVB-H per Mobile-Tv, con conseguenze anche sugli altri servizi di diffusione multimediale, quali la radiofonia, diffondibili con lo stesso sistema.

Last but not least, la progressione veloce dei sistemi IP-TV su ADSL particolarmente intensificatasi in quest,ultimo periodo. Alle diverse tipologie di trasmissione si aggiungono i progressi dei sistemi di codifica con nuovi standard di compressione più potenti di MPEG-2 che rendono economicamente possibili nuove offerte quali l'Alta Definizione.

Se il quadro delle infrastrutture e dei servizi in via di definitivo assestamento è l'oggetto della prima parte della Giornata di Studio organizzata da AICT oggi presso il Ministero delle Comunicazioni (intitolata "Radio e Televisione: lo stato dell'arte"), gli argomenti affrontati nella seconda sessione di interventi sono le nuove e future possibilità sia nel campo dei satelliti che nel campo dei previsti apparati audiovisivi a casa dell'utente anche a confronto delle evoluzioni negli altri Paesi.

Viene infine esaminato il contributo che l'Alta Definizione ha portato alla cinematografia digitale, che entra così a far parte, a tutti gli effetti, del settore delle tecniche digitali audio-visive, configurandosi come un formato da cui derivare scalarmente i vari prodotti destinati al mercato.

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