Radio e Tv Capodistria: uno spostamento satellitare contestato

I programmi di Radio e Tv Capodistria si trasferiscono sul satellite Eutelsat 16 gradi est. Fino al 30 settembre la trasmissione avverrà in parallelo con gli attuali 13°, che però sarebbero essenziali per mantenere una buona sintonizzazione da parte del pubblico. Proteste e preoccupazioni.

Dall'attuale satellite Eutelsat Hot Bird 13 gradi est (e dalle piattaforme Sky e Tivusat ad esso collegate, anche se Sky non ha mai inserito l'emittente nella sua 'sintonizzazione', imponendo al pubblico una ricerca fra le 'altre emittenti sat') le trasmissioni di Tv e anche Radio Capodistria cesseranno definitivamente il 30 settembre, dopo un mese di doppia emissione con i 16° (dove affittare un canale costa molto meno per la Rtv slovena cui fa capo Tv Capodistria).

In pratica per continuare a vedere e sentire le emittenti in lingua italiana della Slovenia con base a Capodistria via satellite bisognerebbe spostare la parabola di 4 gradi a sinistra in caso di ricezione da un solo satellite, oppure, come nel caso più frequente di compresenza di più testine LNB orientate verso diverse posizioni orbitali, ricorrere all'aiuto di un esperto per la loro disposizione esatta e successiva risintonizzazione (realizzando il cosiddetto 'dual feed', soprattutto).

Lo spostamento riguarda tutti i programmi diffusi dalla RTV Slovenia (non solo Capodistria, dunque) e permetterà - pare - all'emittente un risparmio di circa 500.000 euro l'anno. Come noto, anche la Slovenia non naviga economicamente in buone acque in questo periodo.

Ma nella sostanza, trasferire a 16° Radio e Tv Capodistria significa non consentire più a tutto il grande pubblico europeo dei 13° (la polarizzazione 'principe' di Eutelsat e comunque quella dove sono ubicate tutte le emittenti italiane) di fruire dei programmi delle due emittenti. Chi dunque non ha la fortuna di ricevere via etere l'una e l'altra, magari perché si trova in tutt'altra zona d'Italia o d'Europa rispetto all'Istria slovena, salvo dover intervenire sugli impianti con un'operazione ad hoc, non le potrà più seguire.

Risparmio sì, dunque, ma a che prezzo, verrebbe da dire!
L'allarme è stato rilanciato dalla Redazione dei Programmi italiani di Tv Capodistria:

«Apprendiamo con preoccupazione che il nostro segnale è stato trasferito sul satellite Eutelsat 16 A (16 gradi Est) e che a partire dal 30 settembre le trasmissioni via satellite dei programmi italiani di Tv e Radio Capodistria attraverso l'attuale satellite Hot Bird (13 gradi Est) cesseranno definitivamente.
Si tratta di un grave danno per la nostra emittente che si troverà improvvisamente priva del grande bacino di telespettatori che sinora, in Italia e, soprattutto, in Istria, Quarnero e Dalmazia, seguivano le nostre trasmissioni attraverso il segnale satellitare più diffuso, quello visibile con Hot Bird (che consente la ricezione, oltre a Tv Capodistria, delle principali emittenti italiane - Rai e Mediaset - , e che permette la ricezione di Tv Capodistria anche attraverso la piattaforma italiana TivùSat).

Per passare ad Eutelsat (per la ricezione dei programmi dell'Europa centro - orientale e meridionale, ma non dei programmi italiani) - continuano i giornalisti di Tv Capodistria - i nostri telespettatori saranno costretti a spostare la parabola di 4 gradi, oppure ad installare una nuova parabola (per non perdere gli altri programmi italiani, avvalendosi comunque del costoso intervento di un'antennista). Considerato che nell'Istria croata e nel Quarnero, dove vive la componente più numerosa della comunità nazionale italiana, i connazionali ci seguono prevalentemente via satellite attraverso il segnale Hot Bird (sia per le difficoltà di ricezione con il digitale terrestre che per l'abitudine di abbinare la ricezione di Tv Capodistria a quella, satellitare, delle principali reti italiane), con il trasferimento… rischiamo di ridurre in modo significativo la visibilità dei nostri programmi e di cancellare la nostra presenza su gran parte del territorio, vanificando così il nostro ruolo a sostegno della diffusione della lingua, della cultura e della presenza della CNI, ma anche la nostra funzione di valorizzazione dei rapporti di collaborazione transfrontalieri e transnazionali e di Tv delle minoranze (vista la palese riduzione della visibilità anche nel Friuli-Venezia Giulia, nel Veneto e nel resto d'Italia, dove la ricezione satellitare, sia con la piattaforma TivùSat che su Sky, è quasi tutta su Hot Bird).

Con la trasmissione via satellite siamo riusciti a superare, anche se solo in parte, le lacune e gli ostacoli alla diffusione e alla visibilità di Tv Capodistria nell'area complessiva del nostro insediamento storico imposteci dai confini, dalle barriere nazionali e dal pluriennale mancato accordo fra gli enti e le autorità preposte di Croazia e Slovenia. Ora con questa decisione, dettata, lo comprendiamo, da esigenze economiche, rischiamo di mettere in discussione non solo anni di impegno al servizio dei connazionali, e tutti gli sforzi tesi a migliorare o perlomeno a mantenere la visibilità dei nostri programmi, ma anche lo stesso significato della nostra esistenza. Ci appelliamo pertanto alle strutture preposte della RTV di Slovenia, alle istituzioni della comunità nazionale italiana, agli Stati domiciliari e alla Nazione madre affinché trovino delle soluzioni atte a garantire e a migliorare la visibilità e la diffusione dei programmi italiani di Radio e Tv Capodistria, con iniziative concrete volte a scongiurare il pericolo di una graduale emarginazione del ruolo e della presenza delle nostre emittenti.
Ci appelliamo al contempo di cercare delle soluzioni - nell'ambito di accordi interstatali - per garantire la diffusione dei nostri segnali nel sistema digitale terrestre in Croazia».

Chiudo con un mio appello diretto affinché questa protesta non cada nel vuoto, dato il legame che da molti anni ho instaurato personalmente con questa piccola parte d'Europa a fini turistici ma anche di conoscenza autentica e profonda di popolazioni e territori. Lo spirito mitteleuropeo, di ospitalità vera di persone e culture di diversa provenienza, lingua, usi, costumi e tradizioni e assieme i legami millenari degli abitanti di questa splendida terra (l'Istria), ancora in buona misura collegati alla lingua italiana, che comunque supera i confini fra Stati (oggi sono tutti, peraltro, e finalmente nell'Unione Europea), merita uno sforzo in più anche sul piano mediatico.

È un piacere e un valore poter leggere in tutta l'Istria e il Quarnero, per esempio, il quotidiano 'La Voce del Popolo' in italiano, abbinato al 'Piccolo di Trieste' ad un prezzo ultraconveniente, grazie all'intervento diretto dei Governi di Italia, Slovenia e Croazia. Perché non fare qualcosa di simile per Tv Capodistria e perché non garantirne la diffusione in tutta l'area, prima di tutto, e poi anche nella vicina Italia, data anche la sua gloriosa storia di 'alternativa' al monopolio televisivo in Italia già negli anni '70?

Già si è molto parlato e anche tentato di fare qualcosa, nella zona, sotto la sigla della 'Tv transfrontaliera'. Sarebbe ora di fare un salto di qualità, in questo ambito.

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