Radio e Tv locali: le inadempienze delle istituzioni

Una situazione inaccettabile –

Come fa notare l’associazione Aeranti-Corallo, «i ritardi del Ministero dello sviluppo economico, dell’Agcom e del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio nell’emanazione di numerosi provvedimenti stanno causando forti ripercussioni negative» al settore radio-tv.

L'elenco dei 'ritardi' in questione pubblicato dal periodico 'TeleRadiofax' di Aeranti-Corallo è davvero impressionate. Eccolo di seguito:

«Ministero dello Sviluppo economico, Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni e Dipartimento per l'Informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono in forte ritardo nell'emanazione di numerosi provvedimenti, previsti da disposizioni legislative e regolamentari, che sono di grande interesse per il settore radiotelevisivo locale. Vediamo nel dettaglio la problematica e le ripercussioni negative che tali ritardi stanno causando al comparto, evidenziando l'esigenza che ogni amministrazione intervenga immediatamente per quanto di propria competenza per dare soluzione alle problematiche stesse. Essendo tali ritardi divenuti inaccettabili, è probabile lo sviluppo di un ampio contenzioso giudiziale al riguardo, finalizzato ad ottenere il pagamento degli importi dovuti alle imprese, con i relativi interessi, nonché il risarcimento dei danni subiti.


Ministero dello Sviluppo Economico - Tv - Entro il 31 gennaio 2011 doveva essere emanato il decreto del Ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previsto dall'art. 1 comma 9 della legge 13 dicembre 2010, n. 220 e successive modificazioni per l'attribuzione, entro il 31 dicembre 2011, in favore degli operatori abilitati alla diffusione di servizi di media audiovisivi in ambito locale, di misure economiche di natura compensativa a valere sugli introiti della gara per l'assegnazione delle frequenze di cui ai canali 61-69 Uhf agli operatori di comunicazione mobili in larga banda (tali misure ammontano attualmente a € 174.684.709,00). Il ritardo (attualmente di circa un anno) nell'emanazione di tale provvedimento ha comportato che le emittenti locali escluse dalle assegnazioni frequenziali a seguito delle gare svoltesi nel 2011 non hanno potuto ingiustamente accedere a tali misure compensative. Inoltre, non è, allo stato, certamente ipotizzabile di poter procedere alla digitalizzazione secondo la calendarizzazione prevista per il 2012 (in particolare con riferimento alle Regioni Puglia e Sicilia) nonché alla revisione delle assegnazioni frequenziali nelle aree già digitalizzate (in particolare Lazio, Campania, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte) senza aver preventivamente emanato il suddetto decreto e aver previsto tempi congrui per la relativa applicazione.

Ministero dello Sviluppo Economico - Radiofonia - In tema di radiofonia, vi sono ritardi particolarmente rilevanti nell'erogazione dei contributi previsti dall'art. 52, comma 18 della legge 28 dicembre 2001, n. 448 e dal decreto del Ministro delle comunicazioni 1 ottobre 2002, n. 225. In particolare, devono essere ancora erogati i contributi relativi all'anno 2003 (solo in alcuni casi dovrebbero essere state operate dalle imprese compensazioni con gli importi dei canoni di concessione dovuti, come previsto dall'art. 4, comma 3 del decreto n. 225/2002) andati in perenzione a causa dei ritardi istruttori, il cui importo dovrebbe ammontare a circa 7,2 milioni di euro. Tali contributi dovevano essere erogati entro il 30 aprile 2004. Inoltre, devono essere redatte le graduatorie e gli elenchi per gli anni 2009 e 2010, e devono essere reiscritti a bilancio i fondi per le misure di sostegno alla radiofonia previsti per l'anno 2009, nel frattempo andati in perenzione (a seguito della modifica legislativa operata dalla legge 111 del 2011). Ricordiamo che i contributi 2009 (pari a € 16.827.047,70) avrebbero dovuto essere erogati, ai sensi dell'art. 4, comma 2 del sopracitato decreto n. 225 del 2002, entro il 30 aprile 2010 e i contributi relativi al 2010 (pari a € 11.753.695,76) avrebbero dovuto essere erogati entro il 30 aprile 2011. Ad oggi, invece, come si è detto, non sono stati ancora nemmeno pubblicati gli elenchi e le graduatorie per l'erogazione di tali contributi. Frattanto, il termine per l'erogazione dei contributi 2011 scadrà il 30 aprile 2012. Sono evidenti i rilevanti effetti negativi di questa situazione sui bilanci delle imprese che non incassano da anni somme loro spettanti per legge. Nell'attuale momento di crisi del mercato pubblicitario legata alla più generale crisi economica, tali ritardi generano effetti ancora più negativi per le imprese.

Sempre in tema di radiofonia: entro il 12 giugno 2010 il Ministero dello Sviluppo economico doveva pubblicare l'elenco dei soggetti autorizzati all'attività di fornitore di servizi di media radiofonici per la radiofonia digitale terrestre (Dab-t - Dmb).
Tale elenco è indispensabile per conoscere il numero di programmi che possono essere diffusi in ogni area geografica e, quindi, costituisce, di fatto, un elemento centrale per la definizione della pianificazione delle frequenze da parte dell'Agcom in modo tale che tutti i soggetti autorizzati possano accedere alle trasmissioni radiofoniche digitali come previsto dalla delibera 664/09/CONS del 26 novembre 2009 dell'Agcom. L'elenco in questione è stato reso noto, con forte ritardo, nel corso del mese di luglio 2011. Tale elenco, tuttavia, come evidenziato da Aeranti-Corallo alla Dgscer del Ministero dello Sviluppo economico, non contiene l'indicazione delle province nelle quali ogni soggetto autorizzato è abilitato a operare, sicché, allo stato attuale, non è ancora possibile disporre degli elementi necessari affinché venga avviato il processo di pianificazione delle frequenze da parte dell'Agcom. Tutto ciò ha generato un grande ritardo nell'avvio delle trasmissioni radiofoniche digitali rispetto ai tempi previsti dalla delibera 664/09/CONS.

Autorità per le garanzie 
nelle comunicazioni - Tv - L'Agcom deve ancora emanare le delibere di pianificazione delle frequenze delle aree tecniche in cui è stata calendarizzata la digitalizzazione nell'anno 2012 (aree tecniche corrispondenti alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia e Sicilia). In mancanza di tali provvedimenti di pianificazione, il Ministero dello Sviluppo economico non può emanare i bandi per la presentazione delle domande di assegnazione dei diritti di uso delle frequenze e per la conseguente formazione delle graduatorie per le Tv locali previste dall'art. 4 del decreto legge 31 marzo 2011, n. 34, convertito dalla legge 26 maggio 2011, n. 75. Ne consegue che tali diritti di uso delle frequenze molto probabilmente potranno essere assegnati solo nei giorni immediatamente precedenti le date fissate per lo switch off, con gravissimo danno per le emittenti locali. Le stesse, infatti, in mancanza di certezze circa le assegnazioni frequenziali, non possono certamente programmare investimenti e pertanto potrebbero non essere in grado di passare al digitale nei tempi programmati, con evidenti ripercussioni sulla raccolta pubblicitaria e sulla possibilità di continuità aziendale. L'Agcom deve inoltre emanare i nuovi piani delle frequenze (resisi necessari a seguito dell'attribuzione dei canali 61-69 ai servizi di comunicazione mobile di larga banda) relativi alle aree tecniche corrispondenti alle regioni dove il processo di digitalizzazione era già stato completato al 31 dicembre 2010.

Presidenza del Consiglio - Tv e Radio - Resta in sospeso la questione delle provvidenze editoria sotto diversi profili. Intanto, occorre registrare che, malgrado sia entrato in vigore il nuovo regolamento per le provvidenze all'editoria (che prevede che le relative domande per l'anno 2011 dovranno essere presentate al Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio tra il 1° e il 31 gennaio 2012 per via telematica e con firma digitale secondo le modalità pubblicate nel sito internet della Presidenza del Consiglio dei Ministri), a oggi, tali modalità non sono ancora state rese note (ciò sarebbe dovuto avvenire entro il 31 dicembre 2011). In mancanza di tale pubblicazione, le imprese radiofoniche e televisive locali dovranno procedere alla presentazione delle domande a mezzo raccomandata AR. Inoltre, con riferimento alle provvidenze editoria relative agli anni 2007 e 2008, i rimborsi di energia elettrica e collegamenti satellitari, in seguito all'entrata in vigore della legge 244/2007, dovevano essere liquidati direttamente dallo Stato e non più dagli enti gestori.
L'attuazione di tale norma veniva demandata, tuttavia, a un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di natura non regolamentare, che deve indicare le modalità e la documentazione richiesta per tale rimborso. Dopo quattro anni, tale decreto non è stato ancora emanato e, per tale ragione, tutte le imprese radiofoniche e televisive locali che hanno fatto richiesta dei rimborsi per le utenze elettriche e per i collegamenti satellitari per gli anni 2007 e 2008 non hanno ancora ricevuto i relativi rimborsi. Infine, va evidenziato che l'eventuale ritardo da parte della Presidenza del Consiglio nell'invio degli elenchi delle imprese ammesse alle provvidenze editoria agli uffici del Ministero dello Sviluppo economico ha, come diretta conseguenza, l'erogazione da parte di quest'ultimo, con riferimento alle misure di sostegno, di un acconto pari al 90% di quanto spettante e non dell'intero importo».

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