RadioRai si sente male…

I lavoratori del Coordinamento che ha dato vita alla Giornata per la Radio (pubblica) si sono riuniti ieri in una conferenza stampa presso la FNSI di Roma evidenziando le difficoltà di RadioRai.

Riduzione del segnale in Onde Medie, precarietà di quello in FM, mancati investimenti economici e in termini di progettualità: un futuro più che mai incerto per la Radio Pubblica. Questi i temi trattati ieri dai dipendenti di RadioRai riunitisi a Roma in una conferenza stampa presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Su richiesta del sindacato, i dirigenti della Rai hanno riferito nei giorni scorsi al Cdr del Giornale Radio sui prossimi passi dell'azienda in materia di trasmissione del segnale. Le indicazioni fornite non hanno rassicurato i lavoratori, ma al contrario accrescono il loro allarme per il futuro della radiofonia pubblica.

"La Radio - si legge in un comunicato diffuso in occasione della conferenza - in Italia vive un momento di grande crescita, con l'aumento degli investimenti pubblicitari (+ 15% in soli sei mesi secondo i dati UPA), e con il consolidarsi di soggetti forti, favorito anche dalle norme della Legge Gasparri. In Italia esistono già ben tre consorzi di Radio private mobilitate sul DAB-T (il digitale terrestre radiofonico), il cui sviluppo del resto la stessa Legge Gasparri prevede. A fronte di tutto questo, RadioRai, anziché vedere rafforzata la sua presenza, si sente peggio di prima".

"I lavoratori di RadioRai, riuniti per la prima volta in un organismo che rappresenta tutte le categorie professionali, chiedono con forza garanzie certe e impegni precisi. Ritengono così di interpretare l'allarme sempre più diffuso tra gli ascoltatori, puntualmente evidenziato dai media, per un ridimensionamento che equivale a un ridimensionamento di servizio pubblico".

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