Raggiunto l’accordo per Europa 7

Si chiude un lunghissimo contenzioso –

Annuncio solo parzialmente ‘a sorpresa’ del viceministro Paolo Romani, per l’occasione assieme nientemeno che a Francesco Di Stefano: è stato raggiunto l’accordo per consentire a Europa 7 di iniziare le trasmissioni. Il canale 8 sarà affiancato da altre frequenze, da adesso al 2012.

Si è tenuta oggi all'ora di pranzo (all'incirca) una conferenza stampa 'ristretta', con alcuni giornalisti di settore di agenzie, quotidiani, periodici (per noi c'era Eugenio Bonanata) nella sala ovale del Ministero dello Sviluppo Economico - Comunicazioni a largo Brazzà (Roma). L'annuncio era di tutto rilievo e riguardava nientemeno che Europa 7 perché è stato raggiunto l'accordo (già a febbraio ma comunicato ufficialmente oggi) con Francesco Di Stefano di Europa 7, che metterà fine (salvo ripensamenti) a tutti i contenziosi.
A 'sanzionare' il tutto - incredibile ma vero - la presenza diretta a largo Brazzà, insieme, del viceministro Paolo Romani, di Di Stefano e di un altro protagonista di questi anni in sede Frt, Stefano Selli, oggi responsabile giuridico - capo di gabinetto del Ministero (Dipartimento Comunicazioni) e dunque stretto collaboratore di Romani. Proprio la conoscenza diretta che risale all'epoca Frt (diversi anni fa, comunque) fra Romani e Di Stefano avrebbe favorito l'accordo, per i buoni rapporti personali esistenti, al di là delle posizioni politico-giuridiche divergenti.

L'altro punto determinante della questione è che, contrariamente a quanto sostenevano diverse voci che circolavano da settimane sull'accordo imminente appunto per Europa 7, all'emittente “che non c'è” (e che ora ci sarà, salvo sorprese) il canale 8 resta quello 'centrale' per la diffusione della rete (non ci sarà dunque l'ipotizzato scambio con un'altra frequenza), anche se ci saranno, a integrazione, una serie di canali integrativi - definiti 'cerotti' nel corso della conferenza stampa - al fine di raggiungere la copertura dell'80 per cento del territorio, come stabilito e come era negli intenti di Europa 7. Non è ancora chiaro da dove arrivino questi canali (ancora dalla Rai?) ma indagheremo per capire bene tutto. Sembra comunque che l'intesa preveda che le frequenze aggiuntive concesse a Di Stefano non possano essere alienate fino alla fine del processo di digitalizzazione, e quindi fino al 2012.

Dovrebbe quindi chiudersi ogni contenzioso giuridico e anche in sede europea la cosa avrà la sua importanza, evidentemente (si pensi alla questione Sky tuttora aperta.
Proprio su Sky Si Stefano ha chiarito il suo punto di vista, dicendosi “contrario in questa fase a uno sbarco anticipato di Sky sul digitale terrestre; sarebbe un operatore dominante che entra su un mercato nel quale stiamo per partire. Noi abbiamo aspettato undici anni per vedere riconosciuti i nostri diritti e invece Sky vuole anticipare di un anno? Vogliamo fare la nostra parte: ci si dia la possibilità di iniziare a trasmettere e di crescere”.
Di Stefano sta lavorando ora al progetto editoriale di Europa 7. La partenza è fissata ai primi di giugno (Di Stefano non ha voluto svelare altro) e ci sarà naturalmente una presentazione adeguata a suo tempo. Non è chiaro neppure (o non deciso) se la partenza avverrà in digitale o in analogico (o entrambi?).

L'accordo con Europa 7, ha aggiunto Romani da parte sua, «rappresenta un passo avanti enorme, che la dice lunga sul comportamento di questo ministero: non siamo qui a difendere gli interessi di chicchessia, ma a gestire un problema complesso».
«I precedenti ministri - ha sottolineato Di Stefano confermando l'atteggiamento costruttivo del viceministro su questo punto- neanche ci ricevevano: è andata così con Cardinale, Gasparri, Landolfi e con lo stesso Gentiloni, che si è dimenticato dei nostri diritti. Oggi il problema si risolve grazie alla fiducia e ai rapporti personali. Probabilmente si poteva ottenere lo stesso risultato anche prima. E dopo tanti ricorsi, direi che si tratta di un miracolo. Dovevo fare Televisione a 46 anni, la farò a 57, forse con minori energie e in un panorama completamente cambiato. Ma anche stavolta riusciremo ad adeguare il nostro progetto».

Auguri sinceri allora anche da parte nostra a Di Stefano, che seguiremo con attenzione per avere finalmente la voce di Europa 7, accanto alle altre Tv, fra le emittenti in onda e non più fra quelle 'virtuali'.

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