Rai a Milano: inaugurati gli studi di via Mecenate

Inaugurata la nuova “cittadella televisiva” milanese di via Mecenate della Rai: 7 mila 500 metri quadrati per ospitare quattro studi ad alta tecnologia. Abbandonati i vecchi e gloriosi studi della Fiera.

Vediamo quanto ha scritto in merito l'agenzia Il Velino:

«Per la Rai è tempo d'inaugurare la nuova "cittadella" milanese di via Mecenate: 7 mila 500 metri quadrati per ospitare quattro studi ad alta tecnologia. Un trasloco dalla vecchia Fiera fatto in otto mesi stanziando ben cinque milioni di euro e grazie al quale già si possono ospitare 'Quelli che il Calcio', 'L'isola dei famosi', 'Artù' e 'Confronti'. Un totale di 150 ore di trasmissione. All'inaugurazione erano presenti, tra gli altri: il presidente Rai, Claudio Petruccioli; il direttore generale, Claudio Cappon; il sindaco Letizia Moratti. Sulla nuova location, presa in affitto per dodici anni, Petruccioli ha premesso che è "un'ottima soluzione, un ponte solido che ci consente di stare ben saldi sulle nostre gambe per i prossimi anni".

"A Milano c'e' una fetta importante della produzione Rai e non è certo figlia di un Dio minore - ha aggiunto - . Ovviamente nessuna distrazione da parte del vertice per il futuro". Un futuro che il presidente ha confermato non dipendere tanto da lui: "Noi scadiamo fra sei mesi - ha concluso - , inutile fare programmi".

"Per la realizzazione del Centro di produzione di Milano sono stati investiti cinque milioni di euro - ha detto Cappon -, ora abbiamo un centro di alta capacità produttiva. In meno di due anni abbiamo risolto il problema e dato continuita' produttiva a Milano".

"Aver mantenuto, anzi, aumentato la capacità produttiva della sede milanese - ha spiegato il direttore del Centro di Produzione, Massimo Ferrario - è un segnale di continuità importante, in particolare in questo momento non certo facile. E il merito è soprattutto dei lavoratori della Rai, di Milano e non solo, che hanno lavorato tutti insieme per rendere Mecenate un luogo che entra ora, a tutti gli effetti, nella storia della nostra azienda. Per questo il mio ringraziamento va in particolare a loro".

Bene i nuovi affitti, dunque, e ferme invece le vendite degli immobili milanesi. Per finanziare la costruzione di un nuovo centro direzionale, la Rai di Flavio Cattaneo nel dicembre del 2004 si era dichiarata disponibile a mettere sul mercato il proprio patrimonio immobiliare.

Un'operazione alla pari, anche perchè di soldi in cassa anche allora non ce n'erano. Settanta milioni si sperava di spuntarli dalla cessione degli immobili in zona Sempione (cifra penalizzata dai numerosi vincoli ambientali) a parziale copertura di un investimento di circa 125 milioni.

"Il nuovo centro direzionale - spiegava il bando Rai - dovrà essere di 80mila metri quadrati, situato all'interno del comune di Milano, o nei comuni limitrofi, all'interno delle tangenziali o nelle immediate vicinanze. Gli immobili della zona Sempione hanno una superficie complessiva di circa 62mila metri quadrati".

Ben 23 imprenditori (undici dei quali di grosso calibro) entro il 28 febbraio del 2005 - data di scadenza del bando di gara del servizio pubblico - avevano presentato le manifestazioni d'interesse. Ma l'azienda - che sull'argomento ha cambiato idea - non ha dato nessuna risposta.

Cappon avrebbe dovuto portare in cda una relazione dettagliata sullo stato dell'arte, condita dai compiti precisi del nuovo centro di produzione di Milano, con la dislocazione dei nuovi immobili e l'eventuale sinergia con il Comune di Milano, con la Provincia e con la Regione Lombardia. I siti in ballo erano sei: Rozzano, San Donato Milanese, Cologno Monzese, Sesto San Giovanni, Cascina Merlata e Ribattino. Ma il Cda di tutto questo non ha mai parlato».

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