Chissà se oggi si saprà il nome del nuovo direttore generale della Rai. Ieri in Cda c’è stato un primo inevitabile rinvio, a causa delle opposte pressioni sui nomi e della mancata “rassegnazione” di Saccà.
Agostino Saccà resta al suo posto, in attesa che si conosca il nome del nuovo direttore generale della Rai. Se nuovo sarà, perché non tutte le speranze di riconferma di Saccà sono ancora perdute e tutto può ancora accadere. Ieri il Cda ha preso tempo fino a oggi pomeriggio e certo l'atmosfera di guerra, con l'attenzione generale concentrata sul conflitto, non aiuta a prendere decisioni rapide.
Eppure Lucia Annunziata non può farsi logorare molto oltre, altrimenti questa partita, vitale per lei, rischia di incrinarne subito la capacità di leadership rispetto a una società così particolare e complessa come la Rai. Peraltro, nonostante quanto detto prima, lo ricordiamo, una conferma di Saccà sarebbe contraddittoria da ogni punto di vista con la presenza di un Cda nominato con logiche nuove e che deve segnare una svolta rispetto alla deleteria Rai del duo Saccà-Baldassarre.
Tutti i nomi finora circolati - da Mengozzi a Masi, da Catricalà a Leone, ad altri ancora - sono comunque diversi rispetto al tipo di gestione del direttore generale uscente e vanno dunque accolti con interesse (o almeno con un minimo iniziale di fiducia). Ma il gioco dei veti incrociati e le spinte dei fedelissimi di Saccà (individuabili in una buona parte di Forza Italia e nella Lega, senza dimenticare il ruolo di azionista di Tremonti) potrebbero ancora paralizzare l'azienda e cercare di bloccare la decisione. Oggi, insomma, si dovrebbe capire se Lucia Annunziata riuscirà a uscire dal vicolo cieco in cui alcuni vorrebbero farla finire.