Rai: domani è sciopero

Sciopero unitario domani dei sindacati del personale non giornalistico della Rai per protestate contro le scelte dei piani di ridimensionamento aziendale, che prevedono possibili cessoni, tagli, chiusura di strutture ecc.

SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione, FISTEL - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni, UILCOM - UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione, UGL - Telecomunicazioni Unione Generale Lavoro - Telecomunicazioni, SNATER Sindacato Nazionale Autonomo Telecomunicazioni e Radiotelevisioni, Libersind Conf. Sal Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori indicono per domani, 22 dicembre, uno Sciopero Generale pwer l'intero turno di lavoro del personale non giornalistico della Rai.

Queste le motivazioni:

«Contro le scelte presenti nel Piano di ridimensionamento deliberato dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Direttore Generale, Lorenza Lei;

Contro la finanziaria che, ancora una volta, colpisce i più deboli e coloro che hanno sempre contribuito;

Contro la cessione degli impianti trasmittenti di Rai Way;

Contro la chiusura delle Riprese Esterne;

Contro la chiusura di Rai International, Rai Corporation, Rai Med e gli uffici di corrispondenza, che identifica una chiara rinuncia all'investimento sul mercato estero;

Contro la rinuncia alle trasmissioni calcistiche, che impoverisce ulteriormente il palinsesto e la capacità di attrarre la pubblicità;

Contro la volontà di ridurre le capacità editoriali e produttive delle sedi di Trieste, Bolzano, Aosta, Trento e Palermo;

Contro la volontà di non rinnovare il contratto nazionale di lavoro. Questo Piano è assolutamente in continuità col Piano Industriale 2010/2012, impoverisce ulteriormente il salario dei lavoratori della Rai, colpendo con durezza proprio le aree a minor reddito;

Contro il piano di riduzione di spazi produttivi che metta a rischio le assunzioni dei tempi determinati e la professionalità di tante risorse interne;

Per il rilancio del servizio pubblico con: investimenti su risorse interne, internalizzazioni di produzioni, riduzione di appalti e consulenze sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo (si fa specifico riferimento alle tante consulenze inutili, ridondanti e molto onerose). Attenzione ai costi anche per la contrattualizzazione dei conduttori anche per più anni. Impegno delle parti a rivedere figure professionali e modelli produttivi, fusione di tutte le consociate in un'unica azienda, con la riduzione dei vertici ad un unico Consiglio di Amministrazione, maggiore attenzione al palinsesto e alle modalità di assegnazione degli spazi pubblicitari.

Le OO.SS. non credono all'idea di una riduzione dei costi che passi attraverso il taglio degli investimenti e delle professionalità; abbandonare asset così strategici vuol dire seguire la lenta ed irreversibile desertificazione aziendale; la Rai, per la sua funzione, è un Bene Comune e sarebbe criminale procedere nel suo smantellamento.

Ai temi aziendali vanno aggiunti quelli nazionali e generali, la finanziaria di Monti pesa essenzialmente su lavoratori dipendenti e pensionati, colpendo soprattutto i redditi meno elevati, le famiglie numerose, i pensionati e le donne.
Ancora una volta ci si concentra sui soliti noti, salta completamente l'elemento equitativo della patrimoniale, colpendo solo superficialmente i ricchi sul patrimonio immobiliare, yacht, macchine di lusso e aerei privati (quasi sempre intestati ad aziende o con residenza all'estero), si torna invece a tassare le prime case oltretutto con una maggiorazione del valore catastale del 60%, non si fa chiarezza sull'Ici per la Chiesa; gli evasori non saranno toccati, il limite per l'utilizzo del contante rimane troppo alto e gli unici che saranno in difficoltà saranno i pensionati, che si troveranno costretti, con una pensione superiore ai 500 euro, ad aprire un conto corrente, con relativi costi.

Si allungano i tempi per arrivare all'età della pensione, colpendo in maniera pesantissima i nati il 1952, ben 6 anni di allungamento, e portando tutti, da subito, al sistema contributivo con una inevitabile riduzione del valore della pensione.
Inoltre, questo allungamento porterà un effetto pesantissimo sui lavoratori in uscita anticipata, le somme erogate, o che potrebbero essere erogate difficilmente compenseranno gli anni di spostamento per raggiungere il diritto alla pensione.
Si taglieranno risorse a Regioni e Comuni, i quali per mantenere i servizi, sanità etc, si troveranno costretti ad elevare Irpef e Imu sempre ai soliti noti, mentre si sta bloccando il provvedimento che intendeva ridurre i salari dei parlamentari portandoli in linea con il resto d'Europa.

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConFsal, hanno valutato un pacchetto di iniziative per respingere il piano aziendale, unificando con esso la mobilitazione indetta a livello generale contro la manovra Monti…

Le OO.SS. faranno richiesta d'incontro, sui temi della cessione dell'asset Rai Way e della riduzione del perimetro aziendale al Ministero dell'Economia e Finanze e quello dello Sviluppo Economico, oltre ad una richiesta d'incontro alla Commissione di Vigilanza Parlamentare».

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