Rai e Authority: nodi da sciogliere

Una partita complessa quella che è in corso da settimane e che vede in gioco la nomina di nuovi aministratori per la Rai e l’assetto definitivo dell’Autorità. La fase di attesa dura da fin troppo tempo…

Oggi, 12 aprile, a mezzogiorno, nella sala A di Viale Mazzini, il Consiglio d'Amministrazione della Rai e il direttore generale Cattaneo dovrebbero presentare alla stampa il bilancio 2004. Il bilancio in precedenza sarà stato approvato in via definitiva, nella stessa mattinata di oggi (il Cda è convocato per le 10.30).

Potrebbe essere anche una sorta di 'congedo' di questo Cda 'a 4', tutto schierato da una sola parte politica e per giunta privo di un presidente da tanti mesi, una situazione che, nonostante l'evidente assurdità, si è trascinata finora in attesa di nuovi equilibri politici (che sono arrivati con le Regionali) e dell'avvio del processo di privatizzazione, per cui sono state poste però solo le premesse, con l'inizio della separazione contabile fra attività di servizio pubblico e attività 'commerciali' della Rai. La questione dovrebbe poi finire all'Authority, che però, come si sa, è a sua volta in attesa di un definitivo rinnovo.

Ma il congedo del Cda Rai potrebbe anche essere solo 'provvisorio', perché la questione è oggetto in questi giorni di complesse trattative a livello politico fra maggioranza e opposizione e in effetti di tempo ce n'è ancora: a chiudere davvero il sipario su questa stagione del servizio pubblico sarà infatti solo l'approvazione del bilancio da parte dell'assemblea degli azionisti Rai, prevista per il 20 maggio (in seconda convocazione).

Le ultime polemiche si sono intanto incentrate sulla proposta di prorogare in extremis il contratto di Bruno Vespa a tutto il 2010 (il giornalista ha già un contratto valido fino al 2007, ma forse ci si voleva cautelare su una distanza ancor più lunga...), un'operazione che sembra però essere stata messa da parte, dopo le proteste anche di Petruccioli della Vigilanza.

Ma chi saranno i nuovi dirigenti RaiO Come detto, siamo solo alle prime mosse tattiche di una partita che si gioca soprattutto nelle segreterie dei partiti e da Forza Italia è già giunta una proposta (provocatoriaO) di nominare alla direzione generale Poalo Romani, esperto sì di televisione ma anche dirigente di primo piano del partito di Berlusconi.

Strettamente intrecciata a questa è la partita dell'Authority delle Comunicazioni (e di quella della Privacy), dove il presidente designato dal Governo, Corrado Calabrò, deve ottenere la 'conferma' dal Parlamento con una modalità che prevede l'obbligatorio assenso anche dell'opposizione, Ma Prodi e l'Unione tendono a giocare una partita ancor più ampia, dove per prima cosa sia confermato il passaggio alla 'sottocommissione servizi e prodotti' (vale a dire, Media e Tv) dell'Autorità di Sebastiano Sortino (ex Fieg), oggi dimissionario dopo l'elezione invece nella Sottocommmissione 'Infrastrutture e Reti'. Una situazione che è anche non facile, dunque, per il Centro-Sinistra, che dopo il maldestro errore sul nome di Sortino è costretto a giocare in difesa.

Ma su tutto incombe soprattutto, infine, la precaria situazione politica, con momenti decisivi in vista (il vertice di giovedì della Cdl) per le sorti del Governo e della Legislatura. Checchè se ne dica, controllare la Tv di qui alle elezioni politiche è sempre fondamentale, o perlomeno questo pensano quasi tutti i politici italiani.

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