Rai e Studio Uno rinunciano a “Raiot”

La Rai e la società Studio Uno, casa di produzione del programma “Raiot” di Sabina Guzzanti, hanno risolto consensualmente il loro contratto per la produzione della trasmissione.

A darne notizia, nei giorni scorsi, sono state le due aziende in un comunicato congiunto, in cui si esprimeva "reciproca soddisfazione per l'accordo". Il "caso Raiot" - programma di RaiTre condotto da Sabina Guzzanti - si è aperto il mese scorso, quando la prima puntata della trasmissione, domenica 16 novembre in seconda serata, era stata contestata per un monologo dell'attrice sulle fortune del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del suo impero mediatico. Il direttore di rete Paolo Ruffini nell'occasione aveva gestito in modo maldestro la stuazione, prima approvando il programma, poi sospendolo e alla fine decidendo nuovamente per la messa in ona.

Contro l'attrice, Mediaset, l'azienda che fa capo alla famiglia del premier, ha comunque presentato querela (a cura dello Studio Previti) chiedendo un risarcimento di 20 milioni di euro. Il 18 novembre scorso il consiglio di amministrazione della Rai ha deciso di sospendere il programma, predisponendo un controllo preventivo sui testi per evitare nuovi scandali o denunce. Una decisione tacciata da più parti come una sorta di censura e alla fine rivelatasi effettivamente tale, al di là dei sofismi.

Ma mentre la presidente della Rai Lucia Annunziata avrebbe voluto limitare il controllo ai testi del monologo della Guzzanti, consegnati il venerdì per la messa in onda della domenica, la maggioranza del Cda aveva chiesto di visionare tutte le cinque puntate mancanti prima di dare l'ok per il ritorno in onda. Alla fine le condizioni non consentivano evidentemente alla produzione di realizzare la trasmissione, che viveva sull'attualità, e la società Studio Uno ne ha preso atto, rinunciando a proseguire una battaglia ormai persa.

Di tutt'altro parere però è Sabina Guzzanti che ha fatto capire di non avere nulla a che fare con le decisioni di Studio Uno, prese soprattutto per motivi economici. Sabina intende invece, forse, fare causa alla Rai per l'annullamento del programma e nel frattempo è diventata l'eroina delle manifestazioni dei "Girotondi" contro il premier e il suo possente gruppo mediatico-politico. Ce n'è stata un'altra, molto affollata, anche domenica al Palalido di Milano, con l'ormai consueto collegamento con altre riunioni simili in tutta Italia e ancora con le telecamere di E.Mi.Li. a effettuare le riprese a favore del canale satellitare e delle Tv locali collegate. E.Mi.Li. è una cosa da seguire con attenzione - avevamo scritto qualche giorno fa - e anche questa serata milanese ne è stata una prova.

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