Rai: i dubbi sulla Tgr notturna

I progetti di immediata soppressione dell’edizione notturna (pochi minuti dopo mezzanotte dentro al programma del Tg3 ‘Linea notte’) della Tgr sono stati ‘annullati’ dalle proteste. Ci sono poi polemiche anche su una selezione pubblica di giornalisti…

"La terza edizione del Tg regionale continuerà ad andare in onda su RaiTre fino a quando non sarà definita una nuova proposta editoriale che la Rai intende sottoporre al sindacato dei giornalisti e che l'Usigrai a suo tempo valuterà". L'ha fatto sapere nei giorni scorsi il segretario Usigrai Carlo Verna, che ha proseguito: "La continuità di trasmissione costituisce un grosso successo dei giornalisti del servizio pubblico radiotelevisivo che l'hanno tenacemente difesa".

"A nome dei colleghi dell'Esecutivo - ha continuato Verna - ringrazio i presidenti di Regione, dei Consigli regionali e gli altri esponenti delle istituzioni, che si sono mobilitati in difesa di questa importante offerta informativa e particolarmente i Comitati di Redazione che mobilitandosi li hanno sollecitati. Ci aspettiamo naturalmente la riproposizione anche di 'Neapolis' e di 'Buongiorno Europa' (rubriche in onda su RaiTre e per adesso non in più programmate; Ndr.). La procedura di sciopero è stata sospesa ma tutta la vicenda sarà esaminata dall'assemblea dei CdR già convocata per mercoledì 15 settembre".

La vicenda dell'edizione notturna della Tgr in realtà è complessa: quei quattro minuti in mezzo a 'Linea notte' servono a poco, a occhio, ma una brutale e immediata soppressione (come fino a pochi giorni fa sembrava possibile) o un incomprensibile trasferimento su Rai News (altra ipotesi prospettata) non sembrano soluzioni accettabili. Si sono infatti scatenate le proteste soprattutto delle Regioni. E la Rai adesso sembra non sapere bene che pesci pigliare (anche perché improvvisa la linea editoriale quasi di giorno in giorno).

Su un altro punto sono sorte ulteriori polemiche: il reclutamento di nuovi giornalisti per la Tgr e le sue modalità.
«Nè ridimensionamenti, nè trasferimenti forzosi. Per le produzioni stagionali della Tgr saranno reclutati nuovi giornalisti professionisti attraverso selezioni trasparenti. La Rai si è impegnata con l'Usigrai a pubblicare sul proprio sito il bando per poter recepire le domande on line». Lo aveva annunciato in agosto ancora il segretario Usigrai, Carlo Verna, con il vicesegretario Daniela De Robert e Vittorio Di Trapani dell'Esecutivo Usigrai con delega accesso e precariato. «Ci sarà tempo - aggiungevano i tre - per poter chiedere di partecipare fino al 30 settembre. La platea cui l'azienda di servizio pubblico si rivolge è sensibilmente più ampia rispetto a quella coinvolta due anni fa nelle selezioni per 'Buongiorno Regione': oltre all'iscrizione all'ordine come professionista sono richieste la laurea ed un'età non superiore ai 36 anni. Il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico (accoglie) con soddisfazione la conferma di un'inversione di tendenza: alla chiamata diretta che pure il contratto nazionale di lavoro giornalistico prevede si sostituisce una selezione aperta a tutti coloro che hanno i requisiti individuati in base alle attuali esigenze dell'azienda. L'autonomia comincia dall'accesso. Queste sono le riforme che si possono fare dall'interno, per la governance non si può che sollecitare il Parlamento».

Ma sulle modalità e i requisiti delle selezioni in questione sono sorte altre polemiche, mettendole di nuovo in (parziale) discussione.

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