Rai: i nuovi direttori. Il Tg1 a Orfeo

Sono arrivate le ‘nomine grosse’ in Rai. Cambiano i direttori delle tre reti, con in prima linea, ora Leone, Teodoli e Vianello. Ma soprattutto il Tg1 va a Mario Orfeo, con dissenso (in particolare sui metodi della scelta) da parte dei Consiglieri “designati dal PD”.

Vediamo, prima di tutto, il comunicato della Rai:

«Il Consiglio di Amministrazione (Rai), presieduto da Anna Maria Tarantola, riunito in viale Mazzini, ha approvato, su proposta del Direttore Generale, Luigi Gubitosi, la nomina dei Direttori delle tre Reti generaliste. Giancarlo Leone sarà Direttore di Rai1, Angelo Teodoli Direttore di Rai 2, Andrea Vianello Direttore di Rai 3.
 Marcello Ciannamea è stato nominato Direttore Palinsesto.

Il Consiglio ha anche approvato la cancellazione della Direzione Rai Intrattenimento e la confluenza delle relative attività e del personale da quest'ultima all'interno delle singole Reti.


Queste delibere saranno operative a partire dal 1 gennaio 2013.
 Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre espresso a maggioranza l'intenzione di nominare Mario Orfeo Direttore del Tg1 al posto di Alberto Maccari che lascia l'azienda per raggiunti limiti d'età.
 Il nuovo Regolamento dei lavori consiliari non ha ottenuto invece il via libera da parte del Consiglio di Amministrazione.
 Infine, il Consiglio di Amministrazione ha espresso un ringraziamento unanime ai Direttori uscenti Mauro Mazza, Pasquale D'Alessandro, Antonio Di Bella e Alberto Maccari per il lavoro svolto».

La nuova Rai inizia dunque a delinearsi, una Rai dove le scelte di direttori e manager saranno attentamente calibrate, non certo sulla base dei curricula (ipotesi che sembra sempre più un'utopia, per la verità, ed è poco consona ad una effettiva gestione aziendale) ma sulla base di competenze e specializzazioni specifiche, senza per questo dimenticare le esigenze della politica, dato che gli appetiti e le pretese dei partiti non possono certo sparire da un giorno all'altro.

La Rai di Lorenza Lei è comunque già un ricordo e la emblematica cancellazione della Direzione Intrattenimento, che aveva appena iniziato a operare, è un sintomo significativo di un ennesimo nuovo corso, che ci pare però partire con qualche credibilità in più rispetto al precedente.
Proprio Leone, già a capo dell'Intrattenimento, corona la sua ascesa con la repsonsabilità di RaiUno, mentre sarà un altro uomo esperto finora di palinsesti e non di direzione di rete come Angelo Teodoli a prendersi la 'bollente' responsabilità della derelitta RaiDue, davvero da reinventare quasi da zero. A RaiTre Di Bella lascia senza rimpianti a favore di un esperto giornalista come Vianello, la cui ascesa alla rete non sembra poi così sorprendente.

Il problema era il Tg1 e qui i “Consiglieri della società civile e PD” Benedetta Tobagi e Colombo hanno proprio votato contro, tanto che la decisione è passata a stretta maggioranza.
Colombo e Tobagi hanno dichiarato: «Finché perdura il quadro normativo disegnato dalla legge Gasparri, una maggiore indipendenza dai partiti e dal governo è un obiettivo difficile da realizzare, che però deve essere sempre perseguito con coerenza».
E poi, con diretto riferimento al Tg1: «Rispondendo alla sollecitazione del Comitato di redazione del Tg1, rendiamo note le ragioni del nostro voto contrario: oltre a soffrire della mancanza di un'innovazione nel metodo, la procedura di selezione del nominativo da presentare al Consiglio di amministrazione si è svolta in maniera non lineare, con fluttuazioni e cambiamenti di rotta, talvolta improvvisi, a nostro parere non motivati in modo coerente e persuasivo. Per questo motivo, e non per riserve sulla professionalità di Mario Orfeo, a cui rivolgiamo i migliori auguri di buon lavoro, abbiamo deciso di votare no».

Orfeo ha già diretto in passato il Tg2 ma è comunque è un 'esterno Rai' e la nomina viene considerata oltretutto 'targata UDC', dato che il giornalista era direttore del 'Messaggero', proprio quell'UDC che è il partito che sostiene con maggiore accanimento Monti. La scelta è caduta su di lui in extremis, a quanto sembra, dopo che altre ipotesi (come Sorgi, già al Tg1 in passato, e Monica Maggioni), erano state scartate.
Un eccesso dunque di realpolitik da parte di Gubitosi e Tarantola?

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