Rai: il Tar reintegra Petroni

Vediamo i fatti, così come sono stati riportati dal sito www.repubblica.it: «È illegittima la revoca di Angelo Maria Petroni da componente del Cda della Rai. Lo ha deciso la III sezione ter del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, presieduta da Italo Riggio. Accolte quindi le argomentazioni proposte da Petroni per contestare la sua revoca disposta dal ministero dell’Economia. Immediata la reazione del presidente della commissione parlamentare di vigilanza Rai, Mario Landolfi che chiede…

Vediamo i fatti, così come sono stati riportati dal sito www.repubblica.it:

«È illegittima la revoca di Angelo Maria Petroni da componente del Cda della Rai. Lo ha deciso la III sezione ter del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, presieduta da Italo Riggio. Accolte quindi le argomentazioni proposte da Petroni per contestare la sua revoca disposta dal ministero dell'Economia.

Immediata la reazione del presidente della commissione parlamentare di vigilanza Rai, Mario Landolfi che chiede le dimissioni del ministro Padoa Schioppa. "La sentenza del Tar conferma un dato incontrovertibile: la rimozione del professor Petroni non rispondeva a esigenze aziendali bensì a una pressante richiesta politica di spoil system per consentire al governo di costituire una maggioranza funzionale ai propri interessi all'interno del Cda Rai. Il ministro Tommaso Padoa Schioppa che l'ha assecondata dovrebbe dimettersi". A chiedere le dimissioni del ministro anche i membri di Forza Italia della commissione di vigilanza Rai.

Il presidente della Rai Claudio Petruccioli ha commentato la sentenza definendola "un fatto rilevante sicuramente anche per la vita della Rai". Ma non nega che la decisione del Tar "coinvolge anche altri protagonisti, ovvero chi ha preso le decisioni. E dobbiamo vedere quali saranno le azioni di altri soggetti. Difficile dire qualcosa di più". Il riferimento di Petruccioli è ovviamente anche all'azionista della Rai, il ministero del Tesoro, da cui è partita la decisione di rimuovere Petroni e di nominare al suo posto Fabiano Fabiani.

La vicenda di Angelo Maria Petroni ha inizio nel maggio scorso quando il consigliere si era rivolto al Tar del Lazio per contestare una serie di provvedimenti. Tra questi, la determinazione del ministro dell'Economia con la quale è stata disposta la revoca e la successiva sostituzione dello stesso Petroni nel Cda della Rai, nonché la nota del direttore generale del Dipartimento del Tesoro con la quale, in esecuzione delle istruzioni ricevute dal ministro, è stato ordinato al presidente del Cda e del Collegio sindacale della Rai di convocare l'assemblea ordinaria dei soci con all'ordine del giorno, tra l'altro, la revoca dell'amministratore e la nomina di un nuovo componente.

Il 29 maggio scorso, con decreto presidenziale, poi confermato dai giudici in composizione collegiale il 7 giugno, il Tar del Lazio aveva bloccato una prima volta la revoca di Petroni, vanificando l'assemblea della Rai fissata prima per il 4 e 5 giugno e poi per il successivo 11 giugno. Il 1° agosto, il consiglio di Stato accolse però il ricorso del governo contro le procedure di revoca. E alla fine dello stesso mese, il Tar respinse l'istanza con la quale Petroni chiedeva di sospendere l'assemblea Rai del 10 e 11 settembre che ha poi deciso la revoca del suo incarico e la nomina di Fabiano Fabiani a nuovo componente del Cda».

Che succederà oraO Si andrà avanti con i ricorsi legali (al Consiglio di Stato) e con le polemiche politiche, con i tentativi di vanificare la sentenza del Tar almeno nei suoi effetti immediati, mentre altro caos sarà portato da una Vigilanza dove il presidente è di opposizione e si è creato spesso negli ultimi tempi un clima da 'tutti contro tutti'. Nel frattempo ci sono 'virtualmente' due Cda Rai e ci sono persino dubbi di legittimità sulle decisioni prese finora con Fabiani Consigliere. Uno spettacolo davvero straordinario...

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