Il Cda Rai di ieri ha approvato un’ulteriore trattativa con Sky, che potrebbe portare a un accordo, almeno in via transitoria. Intanto dalle deleghe ai vicedirettori generali emergono i poteri sul prodotto di Antonio Marano. Oggi in Cda si parla di radiofonia…
Via libera del Cda Rai di ieri alla relazione che il direttore generale, Mauro Masi ha illustrato con tutti i dettagli della trattativa per il rinnovo del contratto con Sky, in scadenza il 31 luglio.
La trattativa dunque va avanti. A quanto si apprende, la Rai sarebbe decisa a continuare la trattativa con Sky ''valorizzando l'offerta free'', visibile finora sulla piattaforma satellitare di Murdoch senza un corrispettivo adeguato. La Rai chiede a Sky dunque di fare un'offerta congrua, oltre che per il bouquet di Raisat, anche e soprattutto per le reti generaliste Raiuno, Raidue, Raitre.
Ma l'Authority sta indagando sul presunto obbligo della Rai di diffondere tali reti su tutte le piattaforme, cosa che sembrerebbe 'pacifica' data la natura delle reti generalista di servizio pubblico, ma che qualcuno mette in dubbio. La Rai, poi, come abbiamo visto, tende a farsele, per così dire, "pagare", ameno da Sky.
Masi ha poi individuato quattro filoni strategici che corrispondono ad altrettante deleghe ai vicedirettori generali. L'ordine di servizio assegna ad Antonio Marano il coordinamento dell'Offerta, sempre più articolata sulle varie piattaforme; a Lorenza Lei la Strategia 'cost-sharing' per il controllo del prodotto; a Giancarlo Leone la Trasmissione e strategia digitale; a Gianfranco Comanducci la Razionalizzazione dei costi di approvvigionamento immobiliare.
Le deleghe così ridefinite - sottolineano ambienti di Viale Mazzini - permetteranno di razionalizzare l'assetto organizzativo per garantire una maggiore operatività decisionale. In un secondo momento il lavoro dei vicedirettori generali si concencentrerà invece sul monitoraggio dei processi organizzativi dell'azienda. Di fatto quindi si dimezzano i 51 'riporti' al direttore generale, che alleggerisce così le sue responsabilità dirette, rimanendo fuori solo quelli delle aree editoriali.
'Pepato' in proposito il commento del Consigliere della Rai Nino Rizzo Nervo, di Centro-Sinistra:
'«Faccio i miei complimenti e gli auguri di buon lavoro soprattutto ad Antonio Marano che, a dispetto del mio voto negativo, è da oggi il plenipotenziario, anzi il direttore generale ombra, di tutta l'offerta radiofonica e televisiva del servizio pubblico. Mai nella storia della Rai un vicedg ha avuto il controllo dell'intero patrimonio editoriale, nazionale ed internazionale, dell'azienda: a lui fanno capo, infatti, le direzioni palinsesto e marketing, diritti sportivi, Rai fiction, Rai cinema, Rai Sat, Newco Rai international ed il coordinamento della radiofonia con buona pace di quanti in questi anni hanno invece sostenuto la necessità che la Radio deve avere maggiore autonomia per non continuare ad essere la sorella povera della televisione.
Il nuovo assetto organizzativo varato a maggioranza dal Cda con il voto anche di quei consiglieri che appena giovedì scorso avevano indotto il direttore generale a ritirare la proposta è la negazione di qualsiasi regola di buona organizzazione aziendale, sembra rispondere soltanto a logiche di potere e di controllo politico dell'azienda e creerà confusione, sovrapposizioni e conflitti di competenza nel governo dell'azienda. Cosa dire del resto se ad un altro vice direttore generale riportano importanti centri di spesa dell'azienda ma nello stesso tempo ha competenza sulla direzione Pianificazione e controllo che tra le sue funzioni ha anche quella del controllo sui centri di spesaO O del vice direttore generale che si deve occupare delle 'strategie multipiattaforme' senza avere però alcun rapporto neanche funzionale con le direzioni Nuovi media e Strategie tecnologicheO O del quarto che reintrodurrà probabilmente in azienda la pratica del baratto visto che riunirà sotto di sè le responsabilità di acquisto e venditaO Più che una riorganizzazione sembra la conclusione di una partita a Risiko: c'è chi ha conquistato l'America e chi si è dovuto accontentare della Kamchatka».
Il riassetto della radiofonia e la nomina del direttore di Rai Sport. Sarebbe questo, a quanto si apprende, l'ordine del giorno del consiglio di amministrazione Rai di oggi.
Per la radiofonia, l'obiettivo sarebbe di ripristinare la direzione unica affiancandole però anche le direzioni di rete. Ipotesi di direzione per Bruno Soccillo (Radiofonia), Flavio Mucciante (RadioDue, in quota Udc) e Marino Sinibaldi (Radiotre, Pd). Quanto alla nomina del direttore di Rai Sport il Cda dovrebbe approvare il curriculum di Eugenio De Paoli, attuale condirettore nella stessa struttura.
In RadioRai c'è intanto agitazione per le annunciate nuove nomine, con moltiplicazione delle 'poltrone' a disposizione e delle strutture, forse anche nelle testate.