Rai: le nomine nelle consociate

Urbani, fra i fondatori di Forza Italia, alla fine non va alla Sipra (sarebbe stato davvero troppo, probabilmente) ma alla NewCo Rai International (Newco da una vita, per la verità). Intanto il Governo rinuncia a tagliare gli “stipendi Rai”…

Ecco il comunicato della Rai:

«Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha proceduto al rinnovo degli organi sociali delle società Sipra, Rai Cinema e NewCo Rai International.

Sipra

- Roberto SERGIO Presidente;

- Aldo REALI Amministratore Delegato;

- Nicola SINISI indicato quale Direttore Generale.

Rai Cinema

- Franco SCAGLIA Presidente;

- Paolo DEL BROCCO Amministratore Delegato;

- Giuseppe STURIALE indicato quale Direttore Generale.

NewCo Rai International

- Giuliano URBANI Presidente;

- Claudio CAPPON Amministratore Delegato;

- Mario BENOTTI indicato quale Direttore Generale.

Nella stessa riunione il Consiglio di Amministrazione ha nominato Direttore della Direzione Sviluppo e Coordinamento Commerciale Luigi DE SIERVO.

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso concordemente di rinviare la discussione dei piani di produzione e trasmissione alla prossima riunione dando mandato al Direttore Generale, Mauro Masi, di definire le questioni ancora aperte nello specifico interesse aziendale».

Altri interessanti (si fa per dire) particolari sulla situazione della Rai li fornisce il sito www.key4biz.it, a firma di Raffaella Natale:

«Intanto arriva anche la stretta sugli stipendi Rai. Un emendamento del relatore (alla manovra economica; Ndr.), Antonio Azzolini, prevede dal primo gennaio 2011, fino al 2013, una taglio del 20% della spesa per il personale Rai non dipendente e un tetto del 25% alla spesa complessiva per i dipendenti.
La proposta di modifica ricalca quella presentata circa un mese fa dai ministri leghisti Roberto Calderoli e Umberto Bossi, e approvata dal consiglio dei ministri.
“In considerazione dell'eccezionalità della situazione economia internazionale - si legge nel testo dell'emendamento - e tenuto conto delle esigenze prioritarie di raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea, le Pubbliche amministrazioni che esercitano i diritti dell'azionista adottano appositi atti di indirizzo per assicurare che dal primo gennaio 2011 e con efficacia fino al 31 dicembre 2013 l'ammontare complessivo annuale della spesa per i trattamenti economici complessivi corrisposti ai lavoratori non dipendenti che prestano servizio presso la società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo non possono eccedere l'80% dell'ammontare della predetta spesa risultante dalla media dei bilanci degli esercizi finanziari 2007,2008,2009”.
Inoltre viene modificato il Testo unico sulla radiotelevisione e si prevede che il direttore generale provveda alla gestione del personale dell'azienda in “modo che il relativo costo complessivo annuale non ecceda il 25% dei costi operativi complessivi annuali della società”.
Carlo Verna, segretario Usigrai, commentando l'emendamento ha dichiarato che il "Taglio per legge del costo del lavoro significa taglio per legge dei posti di lavoro. L'emendamento alla manovra in tal senso è una dichiarazione di guerra alla Rai e ai suoi dipendenti".
“Un atto politicamente grave, oltre che giuridicamente incostituzionale, perché viola l'autonomia imprenditoriale . Il governo ci ripensi , rassicurando tutti subito, e se non lo fa i vertici aziendali insorgano o se incapaci di farlo si dimettano. Sarebbe la prima volta nella storia repubblicana che una legge ha l'effetto immediato di ridurre l'occupazione”.

Per quanto riguarda il caso di Michele Santoro, il Direttore generale Mauro Masi ha informato che presto incontrerà il giornalista: “Sono perfettamente a conoscenza della sua posizione contrattuale in Rai e della relativa sentenza del giudice che va rispettata. Spero tuttavia di definire una soluzione concordata nello specifico interesse aziendale, ma naturalmente spetterà poi a me decidere sulla proposta da sottoporre al Consiglio di Amministrazione'”.
Ieri Santoro ha invitato il presidente della Rai Paolo Garimberti a comunicare al Dg la ripresa del programma visto che risulta ancora in sospeso da metà giugno, quando nel piano palinsesti, per la prima serata del giovedì di Raidue, si prevedeva un programma informativo per lui: “chi ostacolerà Annozero ne dovrà rispondere”, ricordando che è in onda grazie ad una sentenza del giudice confermata in appello”. Bisogna togliere i 'punti interrogativi' dal palinsesto, ha sottolineato, superando un 'incomprensibile ostruzionismo'.
“La lettera di Santoro - hanno spiegato fonti consiliari della minoranza - è chiara. Non si può rimanere nell'incertezza. Nei piani di trasmissione vanno indicati con esattezza programmi e nomi dei conduttori'».

All'ultimo momento apprendiamo che l'emendamento alla manovra presentato questa mattina da Azzollini in commissione Bilancio del Senato sul taglio “agli stipendi Rai” che aveva scatenato le proteste di sindacati e opposizione, è stato ritirato. A conferma di quanto dicevamo nei giorni scorsi: l'attuale Governo opera con annunci a sensazione, senza alcuna reale possibilità di realizzazione (data l'assurdità delle proposte, puramente demagogiche) cui seguono ritirate, dando la colpa dell'immobilismo a chi “non vuol cambiare”.

Grave poi la situazione delle Tv locali, anche se in parecchi sembrano non volerla vedere:

«Il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, ha illustrato alla Camera, durante il consueto question time, un'interrogazione al ministro dello Sviluppo economico per conoscere i motivi per i quali l'Agcom abbia deciso di pianificare 25 reti nazionali, quando nelle aree del Nord Est, erano pianificabili al massimo 18 reti nazionali.
“Così facendo - ha sottolineato il leader dell'Italia dei Valori - non è possibile garantire la riserva di un terzo, prevista per legge, dei programmi irradiabili all'emittenza locale che, oggi, si vede completamente privata di qualsiasi canale a disposizione"…

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, rispondendo al question time sulla necessità di garantire le trasmissioni delle tv locali ha fatto sapere che il Ministero e l'Agcom stanno elaborando una serie di misure volte a garantire “l'efficientamento dello spettro radioelettrico non utilizzato da parte dei soggetti assegnatari delle frequenze Tv” (???; Ndr.) al fine di garantire, tra l'altro, adeguata ed effettiva disponibilità di capacità trasmissiva a tutti gli operatori di rete.
Nell'osservare che il Piano delle frequenze televisive non rientra tra le sue competenze ma “che è stato votato all'unanimità' dal Consiglio dell'Autorità' di Garanzia per le Comunicazioni', il Ministero ha precisato che l'Agcom “ha messo sullo stesso piano tutti gli operatori televisivi, presenti e futuri, in linea con quanto richiesto dalla Commissione europea''.
Il Ministero ha poi comunicato che secondo l'Authority la pianificazione è stata svolta in perfetta coerenza con le disposizioni normative vigenti. Inoltre, con l'uso estensivo della tecnica isofrequenziale, che permette l'impiego di una sola frequenza, sono stati raggiunti gli obiettivi indicati dalla delibera del 2009. Tali obiettivi, secondo la stessa Autorità, sono complessivamente superiori alle risorse "coordinate" per l'Italia previste dall'Accordo di Ginevra del 2006».

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