Rai: Malgieri candidato e Consigliere

Il Consigliere di Amministrazione Rai Gennaro Malgeri si candida alle elezioni nelle liste del Pdl. Ma contemporaneamente vorrebbe restare anche nel Cda. Un po’ troppo, ci pare, per chi amministra un organo di informazione (per giunta pubblico) così importante…

Non è naturalmente in discussione il diritto di chiunque di candidarsi alle elezioni nelle liste che preferisce. Ma che si possa essere insieme candidato e Consigliere Rai regolarmente in carica e nel pieno delle proprie funzioni in contemporanea con le stesse elezioni suona quasi incredibile, anche se comprensibile nel Paese dei conflitti d'interesse.

Gennaro Malgeri infatti ha già annunciato che resterà in carica come Consigliere Rai fino a dopo il voto, perché una sua eventuale incompatibilità emergerebbe solo in caso di elezioni e proclamazione a parlamentare. Questo sul piano formale, aggiungiamo noi, ma sul piano sostanziale un'immediata incompatibilità almeno 'di opportunità' appare evidente e naturalmente il discorso sarebbe identico per chiunque del Cda Rai si candidasse, in qualunque lista.

Nel frattempo, in attesa di vedere se qualcuno vorrà far notare un caso così macroscopico di conflitto d'interesse, ci pare assolutamente condivisibile la dichiarazione di Giuseppe Giulietti riportata dall'agenzia Apcom:

«"Vorrei che il Cda Rai e il direttore generale rendessero note le liste di tutti coloro che saranno candidati alle prossime elezioni politiche, siano essi Consiglieri di amministrazione della Rai, revisori dei conti, membri degli organi di controllo o anche dipendenti. Bisogna rendere tutto pubblico". Lo afferma a Radio Radicale Giuseppe Giulietti, presidente di Articolo 21 e candidato nelle liste di Idv, apparentate a quelle del Pd.

"Se un dipendente della Rai si candida si applicano delle regole molto rigide. Se si dovesse candidare un Consigliere di amministrazione o un revisore dei conti quali regole si applicherebberoO Io ho una grande stima di Gennaro Malgieri - conclude Giulietti - , ma ritengo che le dimissioni debbano essere automatiche e contestuali per una questione di chiarezza perché ci deve essere una regola. E in una campagna elettorale che si svolge in un Paese devastato dal conflitto di interessi credo dovrebbe trattarsi di un gesto assolutamente automatico e dovuto"».

Qui non si tratta di scegliere l'uno o l'altro candidato, evidentemente, ma di una questione affatto complicata di etica politica e manageriale. Vedremo se succederà qualcosa...

Mauro Roffi

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