Ha avuto un esito inatteso l’idea formulata per primo da Carlo Freccero nel Cda Rai della scorsa settimana e che pareva poter risolvere il problema di far lavorare da subito all’informazione on line della Rai Milena Gabanelli (assunta alla fine nell’azienda, dopo aver lasciato volontariamente il suo ‘Report’, proprio con questo compito) e assieme di non ‘mettere le mani’ per ora in quello spinosissimo problema della riorganizzazione e con ogni probabilità accorpamento delle testate giornalistiche della Rai di cui né Verdelli prima né Campo Dall’Orto poi erano riusciti a venire a capo. E va ricordato anche che il contratto di servizio, successivo al varo della nuova concessione per la Rai, non ha ancora visto la luce.
L’idea di Freccero era stata quella di far passare Milena al ruolo di condirettore (una carica non indispensabile nelle testate che in effetti normalmente si utilizza e ‘attiva’ proprio in casi complessi come questo) di Rai News 24 e di delegarla in specifico al Web, dotandola di uomini e risorse. Poteva essere l’uovo di Colombo ma non ha funzionato: la Gabanelli non ha accettato di andare con questa carica (che, diciamo, ha qualche risvolto ‘onorifico’) in una testata come Rai News 24, diretta da Antonio Di Bella, di cui, on line a parte, non può controllare nulla e dato che l’azienda, che dovrebbe semmai ridurre e non aumentare le testate, non può crearne adesso un’altra tutta per lei per dotare finalmente la Rai di un sito informativo all’altezza del servizio pubblico, la situazione si è di fatto ‘impantanata’ e Milena Gabanelli si è autosospesa (mettendosi in aspettativa non retribuita) dalla Rai.
L’impressione tuttavia è che nessuna delle due parti (la Gabanelli e Orfeo) voglia rompere del tutto, anche se non sarà semplice ora uscire da questa situazione, mentre qualche ‘puntura di spillo’ fra Milena a l’azienda non è ovviamente mancata. Secondo altre voci, poi, la Gabanelli avrebbe prospettato una sua soluzione provvisoria in tema di testate a Orfeo e gli avrebbe anche chiesto uno spazio fisso dopo il Tg1 (quello di Biagi, insomma), richiesta quest’ultima che, se vera, sembra un po’ complicato accontentare; insomma, siamo all’impasse.
La Gabanelli ha dichiarato: “La soluzione individuata dal Cda è quella di trasferirmi, in attesa di tempi migliori, dentro al sito di Rainews.it (il cui direttore è lo stesso di Rainews 24, Antonio Di Bella), che oggi fa poco più di 100.000 utenti unici e si piazza al 35° posto di tutte le testate online. Senza una definizione dei tempi, con risorse inadeguate a coprire le 24 ore e senza nessuna possibilità di decollare… Una visione a mio parere non all’altezza del compito che il servizio pubblico deve assolvere, ed economicamente sbagliata, poiché rinuncia ai potenziali investimenti pubblicitari.
Non me la sento di mettere la faccia su un prodotto che non firmo (non essendone il direttore responsabile) e ho quindi chiesto al Dg Rai di concedermi l’aspettativa non retribuita, fino a quando il Cda avrà varato il nuovo piano news e deciso quegli accorpamenti che sarebbero il preludio per il varo di una nuova testata. Se a quel punto intenderà affidarmi la direzione troverà la mia disponibilità”.
Vedremo, dunque.
Meglio sono andate le cose nel Cda Rai su altri fronti. È stata approvata addirittura all’unanimità la versione definitiva del contratto e degli accordi di produzione per il programma di Fabio Fazio (al via nel fine settimana nella nuova collocazione di Rai1), con ‘Che tempo che fa’ spalmato in prima e seconda serata. Una specie di miracolo dopo infinite polemiche politiche (volutamente qui non ne diamo conto, visto che si tratta spesso di un ‘chiacchiericcio’ quasi insopportabile) e quando anche l’Anac di Cantone aveva richiesto di saperne di più. Confermato dunque il contratto di produzione di ‘Che tempo che fa’ almeno per un anno a Officina, la nuova società costituita al 50% tra Fazio e Magnolia, con cessione dei diritti del format per quattro anni.
Altro ‘miracolo’: il costo del programma alla fine è inferiore a quanto preventivato in un primo momento e passa da 455mila euro a puntata a 409mila euro, con un risparmio complessivo per le 32 puntate dell’intera stagione di ‘Che tempo che fa’ di 1,3 milioni di euro.
Era andato in porto - anche qui senza complicazioni né le prevedibili polemiche - lo stesso contratto di Bruno Vespa, rinnovato per un biennio con opzione per la terza stagione. La bella novità era che il cachet del conduttore era stato ridotto del 33%, passando da 1,8 milioni circa l’anno a 1,2 circa e rinnovato per due stagioni, con un’opzione per una terza.
«In previsione del rinnovo del mio contratto con la Rai, avevo manifestato la mia disponibilità a una riduzione del 30 per cento del compenso percepito nell'ultimo triennio (1.800.000 euro all'anno) - ha detto Vespa - . L'ho fatto in segno di solidarietà con i dirigenti Rai ai quali è stato imposto retroattivamente un forte taglio retributivo, con l'auspicio che la norma relativa venga rivista al più presto per non far uscire l'azienda dal mercato manageriale».
E poi le nomine in settori importanti dell’azienda. Giuseppe Pasciucco è il nuovo chief financial officer Rai in sostituzione di Raffaele Agrusti, mentre Marco Brancadoro andrà alla Pianificazione strategica e controllo di gestione. Chief Thecnology Officier sarà Stefano Ciccotti, ex Ad di Raiway, in sostituzione di Valerio Zingarelli.
A scanso di ulteriori polemiche, a capo della Security ci sarà un altro noto ‘interno Rai’, l’ingegner Maurizio Cenni, mentre la direzione Produzione Tv, che riporterà direttamente al direttore generale, sarà ancora appannaggio di Roberto Cecatto. Capo della direzione Assetti Immobiliari sarà infine Carlo Mancini.
Milena lascia questo carrozzone che guardano solo i pensionati e passa a La7. Lì si che puoi sentirti libera e noi ti ripagheremo con la nostra attenzione!