Dopo la difficile designazione di Guido Paglia come nuovo capo della comunicazione e delle relazioni esterne, continua l’autunno caldo delle nomine Rai.
Nella più recente seduta il Cda della Rai ha accantonato, come molti si aspettavano (a causa di divergenze interne), il difficilmente gestibile nodo rappresentato dalla Sipra. Invece per quanto riguarda la designazione di Guido Paglia, giornalista professionista proveniente dal gruppo Cirio Del Monte, la nomina è avvenuta a maggioranza.
Tra i contrari alla nomina di Paglia, noto per le sue posizioni di destra, da segnalare il presidente della Vigilanza Claudio Petruccioli, il quale ha affermato che il giornalista romano "non corrisponde affatto ai criteri che ieri aveva richiamato in una lettera a Baldassarre e Saccà".
"In una lettera inviata proprio ieri al Presidente e al Direttore Generale della Rai - spiega Petruccioli - ho scritto che fra i criteri per le nomine a suo tempo enunciati c'è la valorizzazione delle professionalità interne alla azienda. Qualora si ricorra eccezionalmente per le nomine ancora da fare a personalità esterne, queste dovranno essere assolutamente irreprensibili e disporre di evidenti, indiscutibili competenze". "Sono costretto oggi a dichiarare - ha rilevato il presidente della Vigilanza - che la nomina del nuovo responsabile delle relazioni esterne non corrisponde in alcun modo ai criteri che ho richiamato".
Come accennato, nulla di fatto invece sulle nomine Sipra: la proposta di designare Mario Bianchi al ruolo di amministratore delegato in sostituzione del dimissionario Antonello Perricone e Fabio Belli al posto del consigliere dimissionario Piero Zucchelli non ha raggiunto la maggioranza.
Per appurare la situazione del resto del cda Sipra, è stato convocato il presidente della concessionaria Franco Iseppi che avrebbe escluso di essere dimissionario, rimandando il tutto alle prossime sedute.
Non si è invece discusso (con grande arrabbiatura di Donzelli) dei casi Biagi e Santoro, sulla cui soluzione regna la massima incertezza. Incertezza che regna anche sull'avvenire di questo Cda, considerando che Zanda si è detto pronto a dimettersi, ieri sera Donzelli ha a sua volta comunicato che non parteciperà più alle riunioni del Cda e che i rapporti tra il presidente Baldassarre e Saccà sono molto altalenanti, con frequenti contrasti più o meno visibili all'esterno. La sensazione è che per la Rai, a breve, si preparino forti sommovimenti con effetti per ora non prevedibili.