Rai: ormai è battaglia quotidiana

Atmosfera davvero pesante a Viale Mazzini e Saxa Rubra, per via di polemiche quotidiane sull’uno o sull’altro fronte. A scatenare nuove “ostilità” è stata una lunghissima intervista, venerdì in prima serata di Socci a Berlusconi.

51 minuti di sostanziale monologo e secondo l'intervistatore, Antonio Socci (che non è solo il conduttore di un programma di informazione poco fortunato di RaiDue, "Excalibur", ma anche il vicedirettore della rete di Marano e il responsabile unico dei programmi di approfondimento), un buon esempio di giornalismo.

Che più di tre quarti d'ora di intervista con luci soffuse al Presidente del Consiglio costituiscano uno scoop di cui vantarsi (è noto che Berlusconi in Tv non parla mai e peraltro è direttamente proprietario di appena tre reti private dalla grandissima audience...) Socci è liberissimo di crederlo, ma si dà il caso che il pubblico non abbia tanto gradito l'eccezionale avvenimento, visto che la puntata di "Excalibur" con cotanto ospite ha avuto solo l''8.2% di share, battuta anche dalla telenovela "Terra nostra" di Rete 4.

E proprio ad alcune trasmissioni di Rete 4, in cui Berlusconi compare di frequente per molti minuti impegnato in vari discorsi a un pubblico plaudente, potrebbe essere accostata questa serata di "informazione" e "approfondimento", cui si spera Socci faccia seguire (siamo oltretutto in campagna elettorale e si è parlato molto, in deroga alle stesse regole Rai, di un processo in cui Berlusconi è imputato) venerdì prossimo un minutaggio analogo per un esponente dell'opposizione, anche se in proposito non ci sono da farsi molte illusioni.

Non è mancata in questo quadretto edificante la nota comica. Il Presidente del Consiglio, dopo aver appunto parlato per 51 minuti senza contraddittorio (era pre-registrato) si è detto "svantaggiato" proprio da questa condizione, poiché è mancato il contraddittorio con quanti erano in studio.

Per Lucia Annunziata, che ieri si è fatta viva con un invito a Berlusconi a non occuparsi di questioni interne alla Rai (aveva messo nel mirino RaiTre, "rimasta in mano ai comunisti"), la vita è ormai enormemente difficile e, a occhio e croce, il momento dello "scontro finale" si avvicina rapidamente.

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