La questione del Cda dimezzato si è trasformata in una dura partita a scacchi nella Casa delle Libertà. Baldassarre e Albertoni vanno avanti.
Non sembra aver risolto la situazione neppure il "vertice" della Casa delle Libertà convocato oggi da Berlusconi, visti i molti temi "caldi" da approfondire nell'ambito del Polo. E dunque, apparentemente, nessuna decisione, tantomeno collegiale, sulla "questione Staderini" e neppure, pertanto, sulla crisi di questo Cda Rai che, ridotto a tre soli membri su cinque, con uno dei tre residui deciso a dimettersi senza poterlo o volerlo fare, sta rischiando di assumere aspetti grotteschi.
Sembra di capire che nella maggioranza sia in atto un duro contrasto che deriva soprattutto dalle posizioni di potere dei vari partiti nell'azienda: il fatto che Staderini (e dunque i "centristi" dell'UDC che fanno riferimento a Casini, Buttiglione e Follini) sia l'ago della bilancia sta provocando una serie di opposte pressioni, con immediate forti ripercussioni a livello politico e di stabilità di Governo; AN e la Lega premono per conservare rispettivamente il Presidente e il Consigliere che li "rappresentano", mentre Forza Italia e Berlusconi soprattutto non sembrano volerla dare vinta all'Ulivo e magari tengono soprattutto a salvaguardare Saccà.
A completare il quadro ci sono le incerte regole a livello legislativo e di Statuto Rai (un Cda di due sole persone sulle cinque previste si dovrebbe dimettere "tutto" o basterebbe magari reintegrarloO Quali sono i reali poteri dei presidenti delle due Camere e della VigilanzaO) e la linea che non sembra più convergente fra il presidente della Camera Casini e quello del Senato Pera.
Casini, oltretutto, qualche mese fa tenne in scacco a lungo Berlusconi sulla questione Rai e quest'ultimo potrebbe ora volersi vendicare. E della fedeltà alla coalizione di Casini e dei "centristi" - stando sempre ai si dice - Berlusconi non sembra del tutto convinto.
Avanti così, allora, pur se tutto sta diventando abbastanza ridicolo e la Rai avrebbe invece bisogno di una guida forte e autorevole e di decisioni urgenti.
Ma che succederà oraO Per Pera e Casini - e ancor di più per Staderini - è l'ora delle decisioni difficili e in serata si è appreso di un (inutile) tentativo di Casini presso Zanda e Donzelli per tentare di far loro ritirare le dimissioni. Se Staderini, dopo le molte dichiarazioni in senso contrario fatte, finisse per restare e Pera e Casini si rassegnassero a nominare solo due nuovi Consiglieri, stavolta l'isolamento e la sconfitta dei centristi sarebbe molto difficile da gestire politicamente, mentre anche l'Ulivo ne uscirebbe decisamente male.
Insomma, un bel quadretto davvero. Si sa, del resto, che, come al solito, la situazione in Italia è sempre costantemente grave, ma mai seria...