Rai: Urbani e Staderini “quasi dimissionari”

Nuovo atto della guerra da tempo in corso alla Rai: i Consiglieri Staderini e Urbani non si dimettono ma manifestano al Parlamento la disponibilità a farlo. Petruccioli resisterà ancoraO

Vediamo la cronaca dei fatti da www.repubblica.it:

«I consiglieri di amministrazione Rai Marco Staderini e Giuliano Urbani rimettono il loro mandato alla volontà del Parlamento. Lo hanno reso noto oggi al termine della seduta del Cda. I due consiglieri hanno spiegato le ragioni della decisione in una lettera inviata al presidente della Commissione di Vigilanza Mario Landolfi. Eccone il testo:

"Caro Presidente, le recenti iniziative, governative e parlamentari, variamente riguardanti il funzionamento del Consiglio di Amministrazione della Rai del quale facciamo parte - scrivono Urbani e Staderini - , crediamo ci diano il diritto e il dovere di precisarle quanto segue, proprio nelle sue vesti di Presidente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radio televisivi".

"Ci riferiamo in primo luogo - all'atto governativo che ha condotto alla sostituzione del Consigliere Petroni (con modalità e motivazioni che ci appaiono in clamorosa violazione con quanto espressamente previsto dalle leggi vigenti, in particolare dalla legge n.112, del 3 maggio 2004, art. 20, comma 4). E in secondo luogo ci riferiamo anche all'auspicio espresso recentemente con un voto della Commissione da lei presieduta, finalizzato a sollecitare immediate dimissioni del Presidente Petruccioli dalla carica oggi ricoperta.

Per il rispetto che tutti dobbiamo alle leggi (specialmente nel caso di una loro violazione così palese) e alle volontà espresse dal Parlamento, riteniamo che sarebbe per noi assolutamente irresponsabile comportarci 'come se' questi due atti non fossero stati compiuti e, oggi, non ci riguardassero in alcun modo! Riteniamo invece, e per contro, che ambedue gli atti citati costituiscano oggettivamente una evidentissima alterazione delle regole formali e degli stessi presupposti politici - continuano i due consiglieri - che furono all'origine della nostra nomina, nonchè (cosa assai rilevante per l'Azienda Rai) delle più elementari modalità di funzionamento dello stesso Consiglio di Amministrazione. Tutto ciò premesso, la preghiamo signor Presidente di considerare la nostra attuale posizione di Consiglieri a completa disposizione del Parlamento, accettando noi fin d'ora qualsiasi determinazione che la Commissione da Lei presieduta vorrà assumere in proposito. Tanto Le dovevamo".

È la Commissione di Vigilanza che nomina i sette consiglieri che compongono il Cda, mentre un consigliere è indicato dal Ministero dell'Economia e il presidente è indicato dallo stesso dicastero e ratificato con i due terzi dei voti della commissione bicamerale».

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