Rai: via il sesso dalla Tv per tutelare i minori

Con una nuova serie di spot la Rai intende sottolineare la sua attenzione nei confronti del rapporto tra minori e Tv. Senonché alcune cose vanno in un altro senso…

"Con questi spot - ha detto il direttore generale Rai Flavio Cattaneo - abbiamo voluto illustrare più in dettaglio i contenuti del codice di autoregolamentazione tv-minori e la segnaletica che guida bambini e famiglia alla scelta e al corretto uso dei programmi televisivi".

Cattaneo ha anche ammesso l'intenzione di rimediare a qualche "piccola o grande disattenzione commessa", tra cui, segnaliamo noi, una recente "svista" relativa alla fiction "Amanti e segreti" di RaiUno (anche l'annunciatrice della rete ha dovuto ammettere una 'violazione' commessa nella mini-serie in un criptico annuncio messo in onda di recente).

E viste le dichiarazioni di Cattaneo, segnaliamo ancora un paio di "disattenzioni" (non certo a fini 'moralistici', sia ben chiaro), rilevabili sul sito dell'Authority www.agcom.it (ma probabilmente ce ne sarebbe tutta una serie da rilevare, e non solo sulla Rai, naturalmente).

La prima è quella andata in onda il 6 aprile 2003 mediante la diffusione della pellicola "Trappola Criminale" (si trattava di scene di violenza) e la seconda quella del 5 marzo 2003 con il film "Sex Crime-Giochi pericolosi" (per via di un "torbido" rapporto sessuale). In entrambi i casi eravamo su RaiDue e alla Rai è stata inflitta una sanzione amministrativa di euro 10.000.

Ma torniamo agli spot. "Non privare i ragazzi della tv. La Rai garantisce la qualità delle trasmissioni e un'adeguata protezione. La Rai per i più giovani: più sicurezza, più liberta". Questo è lo slogan della campagna di 5 spot che da ieri sono in onda sulle reti televisive della Rai e che sono stati presentati dal direttore generale Flavio Cattaneo e dal ministro Comunicazioni Maurizio Gasparri.

Cattaneo ha sottolineato l'impegno delle reti del servizio pubblico a "coniugare intrattenimento e qualità, anche con programmi educativi, capaci di veicolare valori umani e civili. Certo, visto l'alto numero dei programmi, qualche piccola o grande disattenzione è stata commessa: ma il nostro impegno è quello di riparare immediatamente e di portare sempre maggiore attenzione alle fasce di età particolarmente sensibili".

Il Ministro Gasparri, ha messo in risalto come nel nuovo Contratto di Servizio tra Ministero e Rai sia previsto un aumento al 10% della quantità di programmazione destinata ai minori sui canali analogici, nella fascia che va dalle 7 alle 22.30. "E questa percentuale - ha sottolineato - nel 2003 è già stata rispettata, con il 10.03%. Il punto di equilibrio va costruito tenendo conto delle esigenze di spettacolo e di audience, per avvicinarci alla migliore risposta possibile".

Resta il fatto che tra i buoni propositi e la realtà di quanto viene messo in onda ci sia sempre un po' di differenza. Pensate al caso Bilancia-Domenica In-Bonolis con un serial killer intervistato d uno showman alle 7 di sera della domenica.

Michele Bonatesta, della direzione nazionale di AN e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai, ha protestato duramente: "Dispiace che nell'ultima puntata di "Domenica In" non sia stata rispettata la delibera con cui il Comitato incaricato di far applicare il codice di autoregolamentazione tv a tutela dei minori, dopo aver ravvisato la violazione del codice nell'intervista di Bonolis a Bilancia mandata in onda in fascia protetta, ha disposto che di tale pronuncia sanzionatoria fosse data notizia all'interno dello stesso programma e con il medesimo rilievo dato alla difesa d'ufficio degli autori nella puntata del 2 maggio scorso.

Comprendiamo il disappunto e l'amarezza del presidente del Comitato Emilio Rossi. Anche perchè già l'organismo ha effettivi poteri sanzionatori estremamente ridotti ed è obbligato a passare la palla all'Authority per le pene più significative. Se poi le sue decisioni vengono pure disattese, allora che ci sta a fareO".

Alle volte, in effetti, ce lo domandiamo anche noi...

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