Il sindacato autonomo della Rai solleva diversi interrogativi sulle più recenti vicende che hanno coinvolto Rai International, la sua ‘versione europea’ Raitalia, Sky, la ‘newco’ creata a sostegno della stessa Rai International e altre questioni ancora…
Vediamo l'interessante comunicato del sindacato Libersind, con qualche nostra nota a margine:
«La nascita della suddetta società (la newco di cui sopra; Ndr.) può ricondursi alla delibera del Cda Rai del 19.20/2/2003, ma trova pratica applicazione con la più recente delibera del medesimo organo del 20 giugno 2007; nel frattempo viene rinnovata per il periodo 2007-2009 la Convenzione fra Rai e Presidenza del Consiglio dei Ministri che regolamenta i termini dell'offerta televisiva, radiofonica e multimediale per l'estero (detta Rai International).
Tale convenzione (che prevede un compenso di Euro 30.Mio annui) nel suo testo, all'art. 3, punto 2 recita semplicemente come "la Rai si impegna altresì ad un immediato potenziamento della promozione di Rai International ovunque si realizzino nuove iniziative di distribuzione", ma NON impone all'Azienda la creazione di nuove Società nè detta specifiche modalità di espletamento di tale "missione".
All'art 5, 4º capoverso, la citata convenzione chiede inoltre che venga realizzato un canale Tv visibile in Italia ed in Europa... Dal 30 dicembre 2007 il canale Rai International (versione e palinsesto dedicato al continente asiatico, tarato su quel fuso orario) viene irradiato via satellite Eutelsat HOT BIRD 6 e viene ricevuto gratuitamente da tutti gli utenti muniti di antenna parabolica individuale in Italia ed in Europa, nonché viene anche inserito nel bouquet di Sky Italia (ma solo alla voce 'gestione altri canali' e non con un canale Sky numerato; Ndr).
A causa di un contenzioso con Sky Italia (pare per alcune trasmissioni di Rai International - Italia che ridiffondevano programmi di attualità e informazione Rai presenti anche su Raisat Premium o Extra, canali Sky a pagamento; e questo sembra proprio un inedito che spiega alcune cose; Ndr.), senza alcun preavviso nè informativa agli utenti, e senza tener conto di eventuali accordi già negoziati o in via di definizione con partner commerciali europei (operatori via cavo, operatori di piattaforme satellitari ed IPTV), il 15 aprile 2008 il segnale di Rai International per l'Italia e l'Europa viene spento, in attesa della definizione di un palinsesto dedicato a questo continente.
Nel frattempo sta andando in onda (sul canale 804 di Sky; Ndr) un canale che nel suo palinsesto vede contributi di RaiMed per alcune ore del giorno, ore di produzione di programmi originati da RaiInt e produzione di Rai News 24, ossia un ibrido che non soddisfa in alcun modo l'utenza.
Dopo anni di difficile conquista dei vari mercati , il "brand" Rai International viene sostituito - su richiesta dei vertici della NewCo - con il nome di "Rai Italia" ed ha anche un nuovo Logo.
Questa decisione mette in dubbio non solo l'esistenza ma soprattutto la serietà di una efficace strategia commerciale della Newco..., cambiare nome e logo ad un canale dopo anni di faticosa conquista dei mercati esteri e di fidelizzazione ad un prodotto che rappresenta il "Made in Italy" è quasi un autogoal!
Va rilevato come il logo sia stato elaborato da un consulente esterno che ha probabilmente valutato solo un interesse in particolare, dimenticando quello superiore dell'Azienda.
Il contratto di servizio che lega Rai Int Newco a Rai Radiotelevisione Italiana doveva essere sottoposto all'attenzione del Cda Rai, ma al fine di non avere interferenze scomode, ci risulta che la durata di attività (un solo anno) di tale Società ed il suo budget (inizialmente circa Euro 2,5 MIO) siano stati sostanzialmente ridotti nei termini che rientrano nell'autonomia decisionale della procura del DG, dr. Cappon.
Dal budget assegnato alla NewCo pare siano, infatti, esclusi gli stipendi dei dirigenti, dipendenti e consulenti, che restano a carico di Rai RadioTelevisione SpA.
La recente delibera del CdA Rai menziona come della Società facciano parte: 5 consiglieri di Amministrazione (inclusi Presidente ed Amministratore delegato), 3 Sindaci effettivi, 3 sindaci supplenti. A questi vanno aggiunti nell'organico: 3 dirigenti, di cui un ex Direttore ed un Vicedirettore, 1 collaboratrice esterna (per altro già in forza anche a Rai Int con un contratto annuale di consulenza tecnico-scientifica di Euro 70.000 escluse spese e trasferte) e solo tre impiegate che seguono la commercializzazione dei canali in Europa, Asia ed Africa, Americhe ed Australia.
A tale nutrita schiera di generali e misera truppa, l'arduo compito di andare oltre quanto - senza costi aggiuntivi di gestione - già da 13 anni viene svolto con successo dal settore Distribuzione della Direzione Rai Int (ossia la vendita dei canali Rai nel mondo), nonché di superare anche in efficienza e risultati quanto - sul piano della commercializzazione di singoli prodotti Rai - fa da lungo tempo la già costituita e consolidata Società Rai Trade.
In dubbio sono da subito i proventi derivanti dalla distribuzione del canale nelle Americhe, visto che la Rai ha disdetto il contratto con il partner Albaraka, impegnandosi a gestire direttamente i rapporti con gli operatori locali, quando a tutt'oggi nessun accordo è stato siglato e si avvicina la data di scadenza del servizio erogato da Albaraka.
Unici introiti per il momento "certi" (O) quanto faticosamente viene incassato dalla Rai nei due più difficili continenti africano ed asiatico e quelli più sostanziosi legati alla distribuzione dei 3 canali nazionali Rai in Europa, ove - come già detto - non è più disponibile (dopo meno di 4 mesi di "vita") il segnale internazionale o - quanto meno - quello che sta andando in onda NON è vendibile né identificabile per l'utenza finale come un canale che rispecchia (per i non italiani) il meglio del "made in Italy" o un canale di servizio per gli italiani residenti in Europa.
Gli utenti all'estero continueranno perciò a pagare per un servizio che non si sa come verrà reso, quando sicuramente quello che si cela dietro la costituzione di questa NewCo è solo un'evidente assegnazione di poltrone e relativo elargimento di sostanziose prebende a personaggi di dubbia capacità manageriale e spirito imprenditoriale...
In relazione a quanto descritto il sindacato Libersind Confsal esprime tutta la sua contrarietà al progetto di costituzione della nuova società Rai International NewCo. All'attuale Direzione di Rai International, composta da un Direttore e ben 4 Vicedirettori, se ne aggiunge una nuova, composta, come si è detto, da soggetti con alti incarichi e lauti compensi, con una "mission" poco chiara e non descritta al Sindacato.
In aggiunta si evidenzia come non ci sia alcuna tutela per i lavoratori coinvolti nell'operazione, in quanto non viene garantito, agli stessi, il mantenimento del posto di lavoro con relative competenze/mansioni, qualora il costituito nuovo soggetto Rai dovesse in futuro non adempiere al suo mandato e quindi essere posto in liquidazione, scenario già visto per altre società quali - solo per citare l'ultimo caso - Rai Utile.
Ancora una volta il nostro "report" è: costi a carico di tutti, vantaggi a carico di pochi!!!».