L’anno scorso sono state le fiction di RaiUno ad aggiudicarsi l’attenzione del pubblico, mentre Mediaset, che punta sulla lunga serialità, ha abbastanza stentato, con prodotti di minore qualità.

È stata la Rai ad aggiudicarsi il primato delle fiction record di ascolti nel 2010. Guardando all'anno da poco concluso, RaiUno rimane intanto la rete in grado di proporre prodotti Rai, realizzati in coproduzione con altri Paesi, di successo e di forte presa sul pubblico. Al contrario di Mediaset, che con le sue fiction punta molto sulla serialità, le fiction Rai che hanno conquistato gli ascolti della serata si svolgono in genere in due puntate (mini-serie, dunque) e possono spesso contare su una buona sceneggiatura e validi cast.
Il record di ascolti nel 2010 l'ha fatto “Sissi”, la fiction più vista dal pubblico televisivo, una coproduzione internazionale con Cristina Capotondi, a dimostrazione del fatto che le storie, anche e soprattutto quelle d'amore, dei grandi personaggi, fanno sempre audience (anche se da sole certamente non bastano).
Sempre legata a personaggi storici, questa volta del ciclismo e delle cronaca nera, è stata “La leggenda del bandito e del campione”, sulla vita di Costante Girardengo e Sante Pollastri, regia di Lodovico Gasparini, una mini-serie trasmessa in due puntate il 4 e 5 ottobre. Al terzo posto “Mi ricordo di Anna Frank”, con Moni Ovadia ed Emilio Solfrizzi, in una sola puntata, trasmessa il 27 gennaio scorso.
Per la fiction Mediaset, invece, a parte il successo di “Il peccato e la vergogna” con il duo di “belloni” Gabriel Garko e Manuela Arcuri, il 2010 è stato un anno segnato da diversi insuccessi. Cinque fiction sono state cancellate o spostate nel palinsesto, alla ricerca di un pubblico più benevolo. Sono stati un flop “Fratelli Benvenuti”, “Le due facce dell'amore “ e “Due mamme di troppo”, mentre è stata cancellata, ancor prima di essere trasmessa, “Angeli e diamanti”. Invece fiction di punta di Canale 5 sono stati “I Cesaroni” e “Distretto di polizia”, serie collaudate e che puntano sulla serialità, anche se ormai manifestano segni di affanno.
Quella della serialità è una scelta che permette di sfruttare a lungo il successo delle fiction che trovano il gusto del pubblico ma richiede anche una costante attenzione da parte degli autori; i rischi sono la ripetitività della storia, la monotonia e la conseguente stanchezza del pubblico.
Discreto il risultato di “Tutti per Bruno”.
Ma per un bilancio chiuso se ne apre subito un altro. L'anno si è aperto con “Rossella”, sempre su RaiUno, un feuilleton ambientato tra Ottocento e Novecento con Gabriella Pession e con “La nuova squadra. Spaccanapoli”, sempre in questo caso su RaiTre, orfana di molti attori della prima edizione (nella quale ricordiamo un bravo Pietro Taricone). Interessante anche la scelta di una fiction dai temi un po' “forti” per RaiUno come 'Caccia al re - La Narcotici', sulla lotta fra Polizia e bande criminali legate alla droga.
È appena partita infine, sempre su RaiUno, “Fuoriclasse”, dove Luciana Littizzetto veste i panni della professoressa, rivivendo la propria esperienza professionale.