Poco da spartire alla fiera Tv dell’Est per Cina, Russia ed India.

Se puó sembrare che l'Italia sia semi-deserta a fine giugno, forse é perché molti italiani sono a Budapest, non tanto per la fiera audiovisiva Natpe per la Tv dell'Europa centrale ed orientale, bensí per annegare le preoccupazioni per la crisi che ha colpito l'Italia con boccali di birra ungherese.
A parte le battute, a Budapest gli americani sono scomparsi e di tedeschi nemmeno l'ombra, mentre la cittá pullula di italiani che si incontrano ai mercatini delle pulci, ai bar, ai ristoranti, a fare jogging e shopping in corso Vaci; ovunque con l'eccezione della fiera audiovisiva, come se la Tv internazionale non riguardasse l'Italia.
Al contrario che nelle utca (le strade), gli americani, canadesi, inglesi e tedeschi si possono incontrare al Sofitel, sede del Natpe, assieme a francesi ed operatori di altre 23 nazionalitá.
Per Natpe al Sofitel, l'hotel, situato nella zona Pest della cittá, accanto ad uno dei ponti sul Danubio che la collegano a Buda, sono state convertite ad ufficio oltre 50 stanze (per 46 societá espositrici), poi i grandi saloni ai piani sottostanti hanno accolto oltre 90 tavoli, per un totale di 152 espositori. Tra quelli in meno e i 37 nuovi, il numero di espositori non é cambiato rispetto all'anno precedente (come Mediaset che questa volta non ha partecipato, mentre la Rai continua la presenza).
Solamente sei societá italiane erano presenti e tutte sotto l'ombrello Ice di Budapest che, come al solito, ha fatto un ottimo lavoro di organizzazione e di marketing.
Scarsa anche la presenza latino-americana (solo sette espositori), mentre é aumentata quella canadese (nove societá). Naturalmente é stata forte la presenza degli inglesi (20 societá), francesi (12 societá) e tedeschi (nove societá), mentre ben 26 societá americane hanno dominato il parterre come al solito (a volte con i rappresentanti delle loro sedi inglesi).
Gli Usa hanno fatto sentire il loro peso anche con i visionamenti delle loro nuove produzioni da parte di tutti gli studio, con l'eccezione di Disney e Sony Pictures. Per non privare il mercato di acquirenti, questi visionamenti, che hanno ottenuto un'ampia partecipazione, si sono svolti il giorno prima dell'inizio della fiera che, quest'anno, invece che iniziare di lunedí, é stata aperta di martedí pomeriggio.
La presenza di alcuni nuovi Paesi ha offerto una buona indicazione delle nuove tendenze produttive e di vendita anche se é difficile immaginare come societá dall'India, Cina o Russia possano avere successo, in quanto il loro prodotto audiovisivo non é molto ricercato.
A tal proposito é stato suggerito che, per non deludere le aspettative di alcuni Paesi espositori, gli stessi organizzatori aiutino ad effettuare una selezione dei contenuti in modo che siano idonei al mercato a cui si rivolgono. Ad esempio, i film di Bollywood non sono adatti al mercato dell'Europa centrale ed orientale, peró dell'India potrebbero avere successo i documentari.
La stessa cosa vale per la Russia, che ha avuto persino difficoltá a vendere alla Polonia un programma sulla vita di un famoso cantante polacco. Mentre poi le produzioni turche continuano ad avere molto successo a livello internazionale, si stenta a capire come sia stata giustificata la presenza al Natpe di ben sei societá cinesi.
Nella foto, alcuni dei 12 dirigenti di 5 societá espositrici alla fiera Tv Natpe Budapest, piú la Ice di Budapest, che ha curato tutta la parte organizzativa, promozionale e marketing. Le societá erano: Aldebaran, Atlantyca, Mondo Tv, Rai Trade, Variety Communications.