La Rea scrive al Ministero dello Sviluppo Economico per proporre un piano di emergenza per salvare il settore radiotelevisivo.
Ecco il testo dell'appello inviato dall'associazione Rea al Ministero dello Sviluppo Economico:
“Non vorremmo essere giudicati pedanti, ma invitiamo l'Amministrazione a considerare che la crisi economica del Paese e la conseguente gravissima crisi del settore stanno strangolando le piccole e medie imprese radiotelevisive locali al punto di non poter far fronte al pagamento delle spese correnti (in particolare: bollette di energia elettrica e affitti), onorare le retribuzioni al personale dipendente e i versamenti dei relativi contributi previdenziali. Insomma il settore si trova a combattere una guerra senza armi: senza credito bancario, pubblicità in forte calo, contributi dimezzati ed erogati con il contagocce, frequenze di lavoro distrutte a seguito dello switch off. Il settore è sull'orlo di un irreversibile precipizio fallimentare.
Pertanto la presente è mirata a sensibilizzare l'Amministrazione affinché predisponga con la massima urgenza un mini piano d'intervento straordinario per mettere le imprese nelle condizioni di resistere, resistere, resistere per evitare lo stato fallimentare di centinaia di realtà editoriali e di produzione che impiegano, tra lavoro diretto e indotto, più di 15.000 persone.
Con le nostre note del 8 maggio e del 14 giugno, dirette al Prof. Massimo Vari, Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, è stata sinteticamente rappresentata la situazione di crisi del settore per la cui difesa sono state avanzate dalla scrivente alcune concrete proposte operative tutte, purtroppo, per un motivo o per un altro, respinte o eluse dall'Amministrazione (lettera di risposta prot. 48080 del 07 giugno 2012) salvo l'accenno a un generico impegno “… di mettere allo studio una revisione o legislativa o regolamentare della procedura in questione…” cioè di rivisitazione dei regolamenti relativi alla erogazione dei contributi di cui alla legge 448/98 per le imprese radiofoniche e televisive.
A tal proposito comprendiamo gli ostacoli burocratici con i quali l'Amministrazione deve fare i conti per soddisfare le nostre richieste, ma il Governo tecnico che ci rappresenta è stato concepito proprio per affrontare queste difficili situazioni non quelle di ordinaria amministrazione.
Pertanto ci aspettiamo che ogni Dicastero, in primis quello dello Sviluppo Economico, si consideri in “stato di emergenza” e predisponga idonei piani di salvataggio a cominciare da quelle misure che non “costano nulla e che fanno ricchezza” ovvero “dallo snellimento burocratico” di alcuni regolamenti, come ad esempio quelli legati, appunto, alla 448/98 e alle provvidenze editoria. I tempi, però, non possono essere indefiniti. Ogni giorno che passa la situazione si aggrava e la crisi non ammette ritardi. Abbiamo proposto di formare un Tavolo di lavoro.
Pare che l'Amministrazione voglia farlo. Allora lo si costituisca subito; snello e operativo. Si mettano sul Tavolo i vari problemi e si costruisca l'agenda delle priorità per poi passare alla parte operativa,
legislativa o regolamentare che sia.
A nostro avviso, la priorità va data alla revisione dei regolamenti legati alla erogazione dei contributi a fondo perduto, prevedendo, di sganciarli dal DPCM dell'editoria per abbreviarne i tempi di erogazione di almeno 18 mesi con grande beneficio economico per le imprese e per l'Amministrazione. Non vogliamo contraddire l'Amministrazione, ma si fa presente che i due regolamenti, radio e tv, si possono sganciare dall'editoria senza il consenso formale della
Presidenza del Consiglio in quanto i Ministeri interessati sono il MISE e le Finanze. Ma sul dettaglio di tali problematiche siamo disponibili a parlarne con maggiore merito se, ripetiamo, si
riuscirà a sedersi intorno ad un Tavolo di lavoro.
Nello spirito di quanto rappresentato che è di “puro servizio”, che speriamo sia condiviso e reso operativo da subito, sollecitiamo la Direzione dell'Amministrazione a:
- dare precise istruzioni alle Regioni inadempienti affinché siano liquidati i MAG della campagna elettorale 2011 da tempo inutilmente giacenti nelle casse di alcune Regioni, come la Campania;
- saldare con urgenza alle tv locali il residuo contributo del 10% di pertinenza dell'anno 2009;
- recuperare con procedura d'urgenza, intervenendo con determinazione sul Ministero delle Finanze, per il recupero di tutti i contributi perenti destinati alle emittenti radiofoniche locali (anno 2009 e precedenti) in modo da poter passare alla relativa erogazione in tempi rapidissimi;
- pubblicare la graduatoria 2010 delle emittenti radiofoniche locali e liquidare un sostanzioso acconto (max entro settembre 2012);
- sollecitare i Corecom a formare le graduatorie 2012 delle tv locali in modo da poter erogare i contributi entro il mese di settembre 2012.
Così operando si immetteranno nel settore circa 110 milioni di euro, indispensabili per tirare avanti, in attesa di quegli interventi strutturali promessi dal Governo per lo sviluppo del Paese e di altre forme d'intervento che il Tavolo potrebbe proporre per il rilancio della produzione e diffusione radiotelevisiva locale integrata o convergente con le nuove tecnologie digitali mobili”.