Un Almodòvar gaio e libertino, che sembra essere tornato quello degli inizi, prima delle opere più ‘sentite’, problematiche e ‘sentimentali’. Sarà per sfuggire alla crisi che attanaglia anche la Spagna? Intanto ‘Gli amanti passeggeri’ fa molto discutere…

L'avvertenza all'inizio del film è quella 'canonica' ma probabilmente serve a non spaventare troppo i futuri passeggeri delle varie compagnie aeree: “I fatti narrati nel film non hanno attinenza con la realtà”. Perché su un aereo così - come quello in cui si svolge quasi tutto l'ultimo film di Almòdovar - chi ci salirebbe?
È vero che a bordo se la spassano alla grande: ci sono tanti gay - tre su tre fra gli steward, uno dei quali non meno gaio ma un po' bigotto e sfortunato - , piloti bisessuali o presunti tali e persino una matura vergine sensitiva che coglie l'occasione per togliersi, un po' in ritardo, quel fardello che l'accompagnava da parecchi anni e si trastulla finalmente con piacere con un altro passeggero.
Per non farsi mancare nulla, il trio di steward e i due piloti trafficano anche con l'alcool, l'Agua di Siviglia e la mescalina e gli intrugli aiutano a eliminare ogni freno inibitorio, assieme alle canzoni in cui il trio si esibisce, a mo' di musical ad alta quota. 'Sesso, droga e rock and roll', dunque, secondo l'antica ricetta della vita più facile e spensierata.
Ma dietro le gaiezze c'è un senso di morte che incombe sul velivolo dell'immaginaria compagnia Peninsula (sarà un'allegoria della Spagna?), perché un guasto a uno dei carrelli, tenuto nascosto ai passeggeri della 'Turistica', che sono anzi stati drogati per farli dormire tranquilli alla grande assieme alle hostess, ha provocato un forte pericolo al previsto viaggio dalla Spagna verso il Messico: l'aereo così è condannato a girare a lungo in tondo senza costrutto sopra Toledo, dimenticando l'oceano e la trasvolata, in attesa che si liberi una pista apposita in un qualunque aeroporto spagnolo per tentare un problematico rientro a terra (alla fine si approderà in quello di La Mancha).
Insomma, ci sarebbe ben poco da ridere, anche perché a terra ci sono scandali molto pesanti (come si legge anche a bordo sul quotidiano catalano 'La Vanguardia'), le banche e i loro dirigenti sono direttamente coinvolti e la corruzione sembra dilagare.
Invece, si diceva, una bella fetta dell'equipaggio pensa bene di spassarsela e il ristretto gruppo della classe Business finisce per essere del tutto coinvolto: c'è chi fa l'amore, chi rivela di avere le prove di essere stata l'amante di 'tutta la Spagna che conta' e di poterlo documentare con dei video, c'è il popolare attore alle prese con fidanzate vecchie e nuove a terra (ci si parla dall'unico telefono di bordo funzionante), c'è un killer in incognito e c'è addirittura il banchiere coinvolto nello scandalo di cui sopra, che voleva fuggire in Messico ma finisce per tornare a terra per amore della figlia 'figliol prodigo'.
Tante storie di vita, insomma, raccontate tutte insieme su un aereo alla deriva e senza più una meta, che forse si salverà, forse no. E una ricerca forse disperata ma consapevole di un po' di piacere prima del possibile dramma.
C'è chi vuole leggere tutto questo come una metafora di Almodòvar sulla condizione della Spagna di oggi, in piena crisi (più che da noi!), che gira a vuoto, disperata, senza meta e senza più speranze, in cui solo i ricordi dei bei tempi di Zapatero e della Movida possono forse consolare. E lo stesso regista è sembrato confermare, più o meno, una lettura di questo tipo.
La stessa apparizione per un breve cameo iniziale di Penélope Cruz e Antonio Banderas (c'è poi anche Paz Vega in una parte non certo da protagonista) sembra voler strizzare l'occhio a chi abbia vissuto con gioia la prima stagione di Almodòvar, quella libertina e 'felice', del sesso gay sdoganato e liberato, di una vita che finalmente sorrideva anche e soprattutto ai 'nuovi spagnoli' del 'dopo Franco'.
Sarebbero venute dopo le opere 'pesanti' e autorevoli del secondo Almodòvar sulla vita, la morte, i sentimenti, la famiglia (pensiamo a 'Tutto su mia madre', per capirci), film di alto livello dove la gioia della liberazione sessuale cedeva il passo a una considerazione degli altri valori della vita e a una riflessione attenta e consapevole sulla natura umana.
Molti sono rimasti sconcertati da questo ritorno di fiamma di un Almodòvar maturo al libertinaggio, forse presentato come unico valore che ci può sottrarre per un po' a un mondo ormai tanto crudele e impazzito, dove vie d'uscita alla crisi ancora non si vedono e il ritorno a tempi felici sembra sempre più un'utopia. I più critici su questo film ne fanno notare la superficialità, l'inconsistenza di fondo, la narrazione fantasiosa ma tutto sommato anche ridicola; soprattutto oggetto di varie esecrazioni è la volgarità del tutto, con risvolti effettivamente di grande sboccatezza.
Tutte critiche plausibili, anche perché un film che pretende di svolgersi quasi tutto a bordo di un aereo che gira in tondo su Toledo e che dunque si limita a poche modestie scenografie, senza eccellere né in fotografia né in montaggio né in sceneggiatura, affidandosi semmai tutto all'esuberanza degli attori (molto bravi, peraltro), non va certo archiviato nella categoria 'capolavori'. Eppure molte riserve ci sembrano esagerate: il film diverte, eccome, la volgarità è tanto plateale quanto spassosa e ancora, a suo modo, liberatoria, tutto sommato ci si appassiona anche a quel gruppo di matti in volo e una lettura metaforica sulla Spagna attuale, appunto, qualche riflessione la strappa anche.
C'è poi un episodio - l'unico che si svolge in esterno, a Madrid - che dimostra fantasia e maestria nell'invenzione narrativa. L'attore playboy un po' in disarmo telefona dall'aereo alla sua attuale 'problematica' compagna proprio mentre lei ha deciso di suicidarsi gettandosi da un ponte e così la salva con il trillo. Ma a cadere è invece il provvidenziale telefonino, che finisce nella borsetta di una ciclista che stava transitando nella strada sottostante. È lei a rispondere al telefono e - sorpresa delle sorprese - è l'ex fidanzata dell'attore, che lo risente improvvisamente per caso e finisce per interessarsi alla sua nuova vita e alla sua nuova compagna. Beh, un'idea di sceneggiatura così ci è proprio piaciuta molto.