‘Ogni Maledetto Natale’ è una pellicola decisamente sopra le righe, speculare e basata sul gioco degli opposti. Forte di un cast d’eccezione con presenze quali ad esempio Corrado e Caterina Guzzanti, Valerio Mastandrea e Marco Giallini, la commedia è abbastanza scoppiettante e affollata di personaggi brillanti, grazie anche all’idea dei ‘doppi ruoli’.
Da una parte ci sono i Colardo, residenti in un luogo montano sperduto della provincia di Viterbo (chissà se qualcuno si offenderà), rozzi, primitivi, isolati, fuori dal mondo, con modi e espressioni che sembrano tagliati con l’accetta. Dall’altra parte, ecco i Marinelli Lops, fornai industriali miliardari e, proprio come ci si può aspettare, avidi e cinici; fanno beneficenza ma solo perché ‘si deve fare’, mentre l’importante sono i dati natalizi sulle vendite nella filiale del Brasile, da cui dipende anche la sorte del figlio delegato al Sud America (Mastandrea), colpito da parte sua da una inspiegabile crisi mistico-religiosa.
Facciamo un po’ d’ordine, a questo punto. Protagonisti di questo tentativo di ‘commedia natalizia alternativa’ sono l’ultratrentenne erede della famiglia Marinelli Lops, sostanzialmente nullafacente, timido e impacciato nonostante la grande ricchezza e vagamente desideroso di qualcosa di diverso (lo interpreta un simpatico Alessandro Cattelan, che dà vita a un personaggio sempre a disagio, debole e costantemente in preda agli eventi, che non sa mai bene cosa fare), e la ‘candida’ Alessandra Mastronardi, al solito bella e incantevole, che appartiene però alla truce e primitiva famiglia dei Colardo e deve pur tornare al paesello e a quella allucinante famiglia, che pensa oltretutto a lei come candidata sindaco ideale per la amata località natia.
Intorno ai due, che si incontrano per caso e si innamorano alla vigilia di Natale e poi si alternano nella visita alle rispettive famiglie impegnate nei riti dei giorni di fine anno (con esiti disastrosi specie per il povero Cattelan, che si ritrova in un luogo apocalittico, popolato di ‘strani mostri’ tutti da capire), ci sono i personaggi di contorno e la trovata è appunto quella di creare per i vari attori impegnati un doppio ruolo: spiccano il già citato Mastandrea, Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Marco Giallini, Andrea Sartoretti (che fa molto ‘Romanzo criminale’), la brava e sempre nevrotica Laura Morante e Stefano Fresi.
Tutto potrebbe anche reggere e essere anche divertente, se l’idea non fosse un po’ sempliciotta, se le situazioni non sembrassero inutilmente estreme e surreali, se si ridesse davvero seguendo lo svolgersi degli eventi. Invece il divertimento è tale solo a tratti e per il resto del tempo si può al massimo cercare di ammirare l’impegno degli attori nell’interpretare i doppi personaggi ‘al limite’ che sono stati loro assegnati, mentre allo sfortunato Cattelan ne capitano di tutti i colori e alla dolce ma puntigliosa Mastronardi tocca in sorte di essere coinvolta nel suicidio di un filippino al servizio dei Marinelli Lops.
La società di produzione è la Wildside, ovvero quella che aveva creato il sapido ‘Boris’ (lasciamo stare il film, che ci aveva convinto ben poco), in tandem con Rai Cinema, e questo, assieme alla presenza di un Pannofino un po’ “regista” di tutto, potrebbe far pensare a una satira che ricordi quella della ‘fiction non fiction’ di Sky, magari riferita stavolta ai riti e agli ‘ipocriti’ obblighi natalizi, sia fra i ricchi che fra i poveri. Purtroppo gli sceneggiatori non ce la fanno e la satira in realtà gira a vuoto, le battute buone sono poche e non sempre efficaci e tutto sembra molto ‘tirato per i capelli’. Non ci sono in effetti la volgarità nè la trama convenzionale e scontata del cinepanettone, ma perché si possa parlare di una ‘commedia natalizia alternativa’ ci vorrebbe molto di più, riteniamo.
Ciò non toglie che alcuni momenti del film siano molto godibili e che non manchino alcune trovate indovinate. Ma soprattutto a non far pentire di aver pagato il prezzo del biglietto è un ‘pazzesco’ (non sapremmo trovare aggettivo diverso) Corrado Guzzanti, soprattutto con il personaggio del ‘filippino’ che fu già della ‘spalla’ Mario Marzocca e che questa volta trova un interprete semplicemente strepitoso. I momenti in cui compare Guzzanti sono su un altro livello rispetto al resto del film e l’autore-attore vi inietta tratti che si possono semplicemente definire ‘geniali’, da autentico fuoriclasse.