Ventennale online celebrato con l'hashtag #Repit20, 56 video online e una diretta video di 20 ore. Da oggi la nuova homepage e per il domani sempre più produzioni multimediali, video e dirette
Essere visibili, all'alba del 2017, è sempre più sinonimo di farsi guardare. Web, social, smartphone o intelligenza artificiale, è tempo di immagini in movimento. Che ci spieghino il reale, che ci intrattengano. Non lo scoprono oggi a Repubblica.it, la testata online del quotidiano La Repubblica del Gruppo Editoriale L'Espresso, che appunto festeggia in questi giorni il proprio ventennale rilanciando un intento: “grande importanza alla produzione multimediale, con una redazione ad hoc unica nel panorama informativo italiano, il visual desk, e una produzione giornaliera di circa 150 video e numerose dirette”.
Guidata a partire da aprile 2016 da Alessio Balbi - subentrato alla riuscita gestione di Giuseppe Smorto, passato vicedirettore del quotidiano – Repubblica.it è la prima testata web d'informazione in Italia (meno bene se la passano le copie digitali: a novembre 2016, 61mila copie per Il Sole 24Ore, 46mila Il Corriere della Sera e solo 29mila per La Repubblica - dati ADS). “Sono 11,3 milioni – riportano in una nota dal gruppo - gli utenti che a novembre 2016 l'hanno scelta per informarsi, con un distacco del 26% sul primo dei concorrenti (fonte AWDB). Al di fuori del proprio sito, su Facebook Repubblica.it ha da poco superato i 3 milioni di fan con 185 mila interazioni quotidiane. Su mobile la testata intercetta così 5,5 milioni di utenti dei social ogni mese (Survey AWDB novembre 2016). L’obiettivo è raggiungere i lettori su più piattaforme e ovunque si trovino, continuando sulla strada di sviluppo tecnologico e di continua sperimentazione di formati e linguaggi innovativi.”
Così infatti Massimo Russo, direttore della divisione digitale del Gruppo Espresso, non si ferma alle celebrazioni ma guarda ai prossimi 20 anni. Un sito molto diverso da qualche anno fa e “sempre meno sito” e sempre più su social e mobile, che prende a rifermento la generazione dei nuovi ventenni cresciuti “senza” l'informazione della carta stampata (un settore con calo di vendite del 36% dal 2011 al 2015). Non più solo testi, ma soprattutto video, sempre più documentari e l'esplosione dell'audio grazie all'intelligenza artificiale degli “assistenti personali”. Per una comunità che si riconosce nella testata e sentirà sempre più il desiderio di incontrarsi, anche di persona, come nell'iniziativa La Repubblica delle Idee.
La chiamano “la grotta” di Piazza Indipendenza. È lì che ebbe inizio l'avventura di cui, il 14 gennaio 1997 – nel medesimo giorno in cui nel 1976 fondò la testata cartacea - Eugenio Scalfari diede l'annuncio: “Repubblica prende l'iniziativa, a partire da oggi, di lanciare su internet un giornale telematico”. E preconizzò: “La comunicazione del futuro tenderà a sostituire il supporto cartaceo con le tecnologie informatiche e televisive”.
Ai tempi erano cinque persone ad occuparsene. Alle spalle l'esperimento dell'online per le elezioni dell'aprile 1996: 500mila persone connesse per seguirne i risultati in diretta dai propri computer. Da lì il riscontro della possibilità di un altro flusso, di una connessione con il resto del mondo. Un nuovo mezzo da sfruttare, anche con nuovi contenuti. Inizialmente un orario di lavoro 10-20 che esclude il fine settimana e che scopre, con la morte di Lady Diana una domenica mattina, la necessità di una copertura dell'informazione “non stop 24 ore” (poi avvenuta nel 2011 grazie a una crescita anche numerica della redazione). Risultati di visualizzazione inizialmente “modesti”, sulle 150mila pagine viste al giorno. L'inserimento di un colonnino con notizie più leggere per un “pubblico generalista”. Nel 2003 in Iraq la diretta della guerra. La sfida dei nuovi linguaggi, nuove forme di giornalismo. Il visual desk, prima solo immagini e poi video. Nel 2006 le prime sperimentazioni video, Repubblica Tv che nasce dopo un anno passato a trasmettere un talk show mattutino in forma di radio. Quindi il digitale terrestre fino al 2011 e poi tutto si fonde. “Repubblica Tv diventa il braccio armato video di Repubblica.it” spiega Laura Pertici, vicedirettrice del Visual Desk, spalla a spalla col direttore Andrea Galdi. Videoforum, approfondimenti, lunghe maratone elettorali e i video Doc. Chiave del successo la diversificazione. Per l'attuale direttore Calabresi (in carica dal gennaio 2016), il successo di redazioni integrate: “il flusso” del tempo reale nell'online, “il deposito” sulla carta. E poi la terra dei social - già nel 2010 il primo milione di fan su Facebook – un confronto non solo distributivo, ma di linguaggio, con formati studiati ad hoc per gli smartphone. Come le video schede, i video verticali (girati per esser fruiti a schermo pieno sui telefonini) e le dirette Facebook (lanciate nell'aprile 2016). In qualsiasi forma, su qualsiasi mezzo, sfida primaria, comunque sia, la credibilità.