Nell’epoca della multimedialità e dell’esplosione del video on line, un quotidiano di carta stampata non può che ‘seguire il trend’ e mettere pertanto in campo iniziative ‘televisive’. Particolarmente attivo è ‘Repubblica’, che oltre a consolidare il notissimo ‘Webnotte’, vara alcune nuove idee nel campo dell’informazione e dell’intrattenimento.
Ma partiamo con le novità di ‘Webnotte’, riportando alcune parti di un articolo di Alessandra Vitali apparso proprio su ‘Repubblica’:
“Era nato come spazio per la musica dal vivo e l'improvvisazione, talk e comicità, le connessioni fra le diverse anime dell'intrattenimento, mai con una scaletta predefinita. Si è trasformato in un grande show con i nomi più prestigiosi della musica italiana e internazionale, del cinema, dello spettacolo in generale. Dopo tre stagioni, più di 500 ospiti, oltre 100 puntate (alcune in esterna, da Umbria Jazz alla casa di Lucio Dalla a Bologna, dai Sassi di Matera allo studio di Renzo Arbore a Roma) Webnotte riparte per la quarta volta. La scaletta adesso c'è ma è più un reminder che uno schema perché se c'è una cosa che proprio non puoi incasellare, quella è Webnotte.
Cambia la location: un nuovo studio Tv di oltre 250 metri quadrati all'interno della redazione di Repubblica, un palco di 8 metri per 3, una capienza di circa 100 persone. Uno spazio che diventa il luogo in cui Repubblica incontra la sua community. Con progetti come ‘1.30 fai ridere Max Giusti’, talent per nuovi comici (vedi oltre; N.d.R.), o ‘Officina futuro’ con Marco Montemagno.
Alla conduzione di Webnotte ci sono Gino Castaldo e Ernesto Assante, stessa formula ma un'attenzione maggiore a social e mobile. Fra diretta e streaming ci si spalma su due giorni. Il martedì dalle 17 alle 19 diretta Facebook sul profilo Repubblica e YouTube: lo show si apre all'interattività, i follower dialogano con conduttori e ospiti. Alle 21 differita su Repubblica.it e dalle 23 su YouTube. Mercoledì alle 21 su Radio Capital Tv (visibile su Sky al 713; N.d.R.).
L'anima "talk" prende vita in una scenografia tutta nuova. Oltre al palco per le performance, un tavolo per gli ospiti: circondati dal pubblico, protagonisti per tutta la durata dello show, interagiscono con gli utenti, rispondono alla domande, leggono i commenti.
La formula incuriosisce il pubblico: la prima puntata, il 21 marzo, ha registrato 107 mila visualizzazioni, 506 mila gli utenti raggiunti…
La musica è il cuore del programma ma c'è spazio per il cinema, il teatro, la Tv, i libri…”.
Si accennava prima a un talent per scoprire nuovi comici con Max Giusti. Ecco i particolari, sempre da ‘Repubblica’:
“Le nuove strade della comicità passano per repubblica.it. Parte sul sito ‘1.30: Fai ridere Max Giusti’, il web-talent show per una nuova generazione di comici. Attori, stand up comedian e youtuber, esordienti o semi professionisti, si raccontano in un minuto e mezzo. I video con le performance sono arrivati a Max Giusti all'indirizzo 1.30@repubblica.it...
Nel corso della puntata di 50 minuti, il comico e presentatore proporrà quelli che a suo giudizio sono risultati i quattro candidati più divertenti. A quel punto la palla passerà dal conduttore ai tre giudici Ernesto Assante, Gino Castaldo e Gioia Marzocchi che sceglieranno 2 semifinalisti, e così per 6 puntate. Il giudizio della giuria potrà però essere confermato o ribaltato dal popolo della Rete, che per tutta la settimana potrà continuare a vedere i quattro video dei migliori selezionati da Giusti sulla pagina Facebook della trasmissione e qui esprimere le proprie preferenze.
Dalla rosa dei dodici semifinalisti selezionati in questo modo, verranno infine scelti i due vincitori che parteciperanno allo spettacolo di Max Giusti a Repubblica delle Idee, in programma dal 15 al 18 giugno a Bologna”.
Nel campo dell’informazione, infine, ci sono altre cose da segnalare.
Così al recente Festival del Giornalismo di Perugia è stato mostrato il docufilm di ‘Repubblica’ ‘Nove giorni al Cairo’, teso a cercare di far luce sulla storia di Giulio Regeni, il ricercatore italiano scomparso quattordici mesi fa nella capitale egiziana e ucciso dopo terribili torture.
Il docufilm è a cura dei giornalisti di Carlo Bonini e Giuliano Foschini ed è stato realizzato in collaborazione con la media company 42° Parallelo. Cinquantadue minuti in cui si ricostruiscono i nove giorni tra la scomparsa di Regeni e il ritrovamento del suo corpo. Un documentario realizzato con immagini inedite e con la partecipazione dei genitori di Giulio, Paola e Claudio.
Ma ‘Nove giorni al Cairo’ è anche il titolo di una webserie che racconta ugualmente la vicenda Regeni in un formato pensato appositamente per la Rete: cinque puntate che si sono potute vedere esclusivamente su repubblica.it, da lunedì 10 a venerdì 14 aprile.