Torna d’attualità un problema di concessioni nazionali dell’epoca del centro-sinistra: per il Tar del Lazio l’allora ministro Cardinale non era competente a decidere il diniego della concessione.
Prima di tutto un riepilogo dei fatti.
Rete A, concessionaria nazionale dal 1992, nel 1999 presentò domanda di rinnovo in base alla legge Maccanico. Ma in quella tornata estiva di concessioni (quella che promosse a sorpresa Europa 7, per intenderci) il giudizio su Rete A rimase "sospeso".
L'allora ministro delle Comunicazioni Cardinale però, nel settembre del 2000 (quindi circa dopo un anno di incertezza) decretò, un po' a sorpresa, il diniego definitivo della concessione. Immediato fu il ricorso del prof. Federico Sorrentino, legale dell'emittente milanese di Alberto Peruzzo (all'epoca legata a MTv), che ottenne dalla Giustizia Amministrativa la sospensione del provvedimento sia per ciò che riguarda il Tar che il Consiglio di Stato.
Ora è giunta anche la sentenza di merito che "annulla il provvedimento impugnato" (il diniego di concessione di Cardinale, dunque) perché "appare evidente l'incompetenza del Ministro delle Comunicazioni". Cardinale, dunque, era "incompetente" e non doveva negare la concessione (le altre concessioni erano state decise, lo ricordiamo, da un'apposita Commissione).
Rosario Pacini, assistente di Alberto Peruzzo, editore di Rete A, e efettivo protagonista di queste vicende, si è detto soddisfatto, pur senza esultare, e ha anzi dichiarato: "Sono imbarazzato; non per me ma per il centro-sinistra. Mi sento come un calciatore che ha fatto goal alla sua ex-squadra".