Rete A vince al Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha bocciato l’appello contro la precedente decisione del Tar del Lazio che aveva sospeso la delibera del ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale sulla concessione alla stessa emittente.

Cardinale, a parere di Rete A, aveva negato la concessione nazionale alla rete di Peruzzo in modo poco "trasparente".

Rete A vince dunque anche questo match e rilancia, forte del fatto che secondo lo stesso Consiglio di Stato il ministro non poteva svolgere l'istruttoria sull'emittente e firmarne il diniego della concessione, sostituendosi in questo modo alle istituzioni competenti.

Nel merito, Rete A ha inoltre denunciato al Tar numerose e sospette incongruenze: dal presunto conflitto di interessi per due membri della Commissione che ha assegnato le concessioni, tra cui il presidente, al punteggio delle tv di televendite per la graduatoria finale (che sarebbe stato "ritoccato"), al rilascio, mediante decreti del ministro, delle sette concessioni e due autorizzazioni.

Le concessioni nazionali furono rilasciate fra mille polemiche - lo ricordiamo - nell'estate '99 a Italia 1, Canale 5, Tmc, Tmc2, TeleMarket, Europa 7 e a uno dei canali terrestri di Telepiù; l'ottava concessione fu sospesa, per essere poi negata sia a ReteMia che a Rete A.

Rete4 e Tele+Nero, in attesa di andare sul satellite, poterono invece usufruire di due autorizzazioni provvisorie.

Gli aspetti più controversi di tutta la gestione per il rilascio delle concessioni (che abbiamo ricordato sopra) emergeranno comunque - sempre secondo Rete A - quando si discuterà il merito della causa intentata dalla stessa emittente al Tar del Lazio e, quindi, oramai solo dopo le elezioni politiche.

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