Riccardo Berti a “Batti e ribatti”

Torna ‘Batti e ribatti’, che dal 7 febbraio sarà condotta da Riccardo Berti. Ma la scelta di un giornalista che è stato nell’ufficio stampa di Forza Italia fa molto discutere.

La striscia che, quando era nata, avrebbe avuto ambizione di colmare il vuoto lasciato da "Il fatto" dell'epurato Enzo Biagi, dovrebbe tornare su RaiUno alle 20.30, dopo un breve 'esilio' poco dopo le 14, con la conduzione di Oscar Giannino. Quella serale dopo il Tg1 è, manco a dirlo, una fascia oraria strategica, perché è quella che ha il compito di "trainare" il pubblico al programma di prima serata ma soprattutto di attirare gli investitori pubblicitari e si deve scontrare con la "Striscia" di Ricci, contro la quale "Le tre scimmiette" della Ventura hanno dimostrato di poter competere molto meno dei 'pacchi' di Bonolis.

Ma sulla scelta del nuovo conduttore di "Batti e ribatti", che prenderà il posto di Pierluigi Battista e Oscar Giannino, è forte polemica. Infatti a condurre la striscia del pre-serale sarà Riccardo Berti giornalista della carta stampata ma, soprattutto, ex collaboratore nello staff dell'ufficio stampa di Forza Italia. Certo, sarebbe poco corretto ricondurre l'esperienza di Berti solo a quest'ultima carica (anche se viene da chiedersi quanto possa avere influito sulla sua scelta come conduttore di "Batti e ribatti").

Infatti Berti è stato anche cronista, inviato speciale, caporedattore e vicedirettore, di vari quotidiani; ha diretto : 'Il Piccolo', 'La Nazione' e 'Il Giornale della Toscana', di cui é stato anche il fondatore. Dal 2002 era direttore dei Canali radio di pubblica utilità (IsoRadio) di RadioRai.

Negli anni '70 Berti, come inviato speciale si era messo in evidenza per i duri commenti scritti nei confronti dei terroristi, tanto che il suo nome venne scoperto in un covo brigatista di Milano insieme con quelli di altri personaggi che dovevano essere uccisi. Sempre in quegli anni, seguendo la sommossa nel carcere di San Gimignano, venne preso in ostaggio da un gruppo di rivoltosi con i quali stava parlamentando. La sommossa si concluse con una violenta sparatoria e l'uccisione di uno dei detenuti che lo tenevano in ostaggio da parte dei tiratori scelti dei Carabinieri e della Polizia (in seguito a questi fatti vinse il premio giornalistico 'Il Cronista dell'anno''). Un giornalista d'esperienza ma sicuramente non un "comunista" come Santoro and company.

E proprio ieri Michele Santoro, attuale europarlamentare di sinistra (senza entusiasmo, a quanto si è capito), ha avuto nuovamente ragione dai giudici: almeno in teoria, la Rai dovrebbe affidargli di nuovo un programma di prima serata. Ma fra teoria e pratica, si sa, c'è di mezzo il mare...

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