Dal responsabile delle relazioni istituzionali dell'Unione Europea Radiodiffusione e Segretario Generale di Eurovisioni uno sguardo d'insieme su come sta cambiando la Tv in Europa
Giacomo Mazzone è responsabile delle relazioni istituzionali dell'Unione Europea Radiodiffusione e Segretario Generale, nonché uno degli ideatori, di Eurovisioni, Festival Internazionale di Cinema e Televisione, manifestazione che ha celebrato quest'anno a ottobre i suoi trent'anni. Proprio a Roma lo abbiamo incontrato. «Riflettere sulla Tv europea oggi», ci ha detto «significa partire soprattutto dal fatto che i giovani oramai guardano i programmi non più sui classici schermi del salotto di casa, bensì sui device più disparati (smartphone, tablet, laptop, e simili). E che per questi stessi giovani non esiste più una fruizione cosiddetta lineare, che si traduce nel seguire per intero un canale Tv: essi oggi definiscono il loro profilo (ad esempio su Neftlix) e ricevono contenuti solo sulla base di questo. In pratica, mentre prima erano i programmatori televisivi a scegliere per i telespettatori, oggi ciascuno è libero di costruirsi la propria "dieta mediatica". Tale cambiamento deve farci porre la domanda di come fare per tenere insieme tutte queste persone che magari vivono a Roma convinte di trovarsi a New York, vedendo magari solo serie “made in USA”, ascoltando musica americana e sapendo tutto ciò che succede in California ma quasi nulla di quanto accade sul territorio italiano».
Lo scenario descritto diventa, per Mazzone, «ancora più grave per le news, per le quali si pone la questione della "bolla informativa", termine tecnico che definisce il profilo che ciascun utilizzatore stabilisce e che poi, tramite i social network o i motori di ricerca, permette a ognuno di ricevere informazioni personalizzate. Come cercare di ovviare a questa “dieta informativa” squilibrata è problema che riguarda da vicino tutti i futuri cittadini europei».
Una riflessione importante è anche quella che Giacomo Mazzone fa sui trent’anni di Eurovisioni, che «rischiano di coincidere con il più grande cambiamento mai attuato nelle regole europee per i media e l’audiovisivo in genere tramite una nuova Direttiva Servizi Media Audiovisivi (SMA, che ha rimpiazzato la vecchia “TV senza frontiere”), un altrettanto nuovo Telecom Package, una riforma in senso digitale delle norme europee sul copyright e una mutata direttiva mirante ad armonizzare il nuovo “Mercato Unico Digitale”».
Guarda il video con il commento di Giacomo Mazzone a Eurovisioni 2016