Sulla Tv afghana è in onda un reality rivoluzionario, nel quale donne mascherate parlano degli abusi e delle torture subite in famiglia.
Si chiama “Niqab” (maschera) il reality show ideato dal regista ventottenne Sami Mahdi.
Il titolo è dovuto al fato che le donne, coprendo il volto con una maschera per metà azzurra (colore dell'oppressione) e metà bianca (colore dell'innocenza) raccontano le proprie vicende personali e familiari. Si tratta in genere di donne cedute giovanissime dal padre o comunque dal capo famiglia ancora adolescenti (i matrimoni in Afganistan coinvolgono anche bambini di 12 anni) che devono subire violenze e torture da parte di uomini di trenta-quarant'anni più vecchi di loro.
Storie di ordinaria violenza e annientamento delle donne (anche se sarebbe più opportuno dire delle bambine) molto comuni nelle famiglie afghane, soprattutto quelle culturalmente meno evolute, ma che, sottoposte ad un pubblico televisivo, creano comunque reazioni forti. Il reality è stato “scoperto” dalla Cnn che ha messo una parte del programma sul sito web e visibile all'indirizzo http://afghanistan.blogs.cnn.com/2011/01/03/battling-abuse-from-behind-a-mask).
“Non sono sicuro di riuscire a fare qualcosa per le vittime - ha detto il regista Mahdi - , per quelle che vengono in Tv a parlare delle loro vite: penso che siano destinate a subire in eterno. Ma possiamo usare le esperienze di queste persone come esempi da mostrare alla gente e credo che ciò possa produrre qualche cambiamento nella vita delle donne. Sono anche convinto che possa modificare la mentalità degli uomini”.