L’esponente del PD ed ex apprezzatissimo giornalista ci tiene a evidenziare come si possa studiare una forma per valorizzare (e di fatto anche finanziare) mediante specifici contratti di servizio le Tv locali più ‘meritevoli’.
La rivoluzione digitale ha sconvolto il mondo dei media ma questa rivoluzione non si rivelerà necessariamente una disfatta dei media tradizionali. Carlo Rognoni, presidente del forum di riforma del sistema radiotelevisivo del PD, ex senatore ed ex membro del Cda Rai, ha pubblicato alcune settimane fa dalle colonne dell'Unità un interessante intervento a metà tra la proposta e la provocazione.
Rognoni, partendo dal presupposto della crisi strutturale e congiunturale che ha colpito i media, e in vista delle prossime elezioni politiche, è convinto che chiunque prenderà in mano il governo del Paese dovrà proporre nuove soluzioni che diano risposta alla crisi.
L'idea di Rognoni è quella di provare a trovare una soluzione condivisa che unisca il destino della Rai a quello delle Tv locali. Una proposta che unisca, nell'idea di servizio pubblico, la Rai e quelle Tv locali pronte a garantire un'informazione pluralista sulla base di contratti di servizio stipulati con gli enti locali.
Millecanali ha parlato con Rognoni per entrare nei dettagli della proposta di cui facciamo alcune anticipazioni per rimandare il lettore alla versione cartacea di Millecanali. “È un passaggio delicato che va ragionato e studiato nei dettagli - dichiara Rognoni - da affrontare con gli strumenti giusti. Ci sono locali che fanno già servizio pubblico. Si tratta di trovare le risorse, stabilire dei criteri precisi che vengano fissati in contratti di servizio tra gli enti locali e le emittenti, penso ad esempio alle Tv di prossimità, molte delle quali hanno programmi d'informazione che rispondono a tutte le caratteristiche del servizio pubblico”.