Secondo il “nostro” Dom Serafini, Roma deve pensare al suo Fiction Festival, non al’gran gala’ del cinema.
Venerdí 25 marzo, due giorni dopo che il nuovo ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan del Pdl, ha sostituito il dimissionario Sandro Bondi, si é scatenata una controversia tra il neo ministro ed il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, anch'egli del Pdl. Il pomo della discordia é stata un'intervista del ministro (ex governatore del Veneto) rilasciata al quotidiano “La Stampa”, in cui ha toccato il tasto dolente della concorrenza che il Rome Film Festival di fine ottobre vorrebbe fare al Venice Film Festival di fine agosto, per indebolirlo.
Per il sindaco Alemanno “il Festival di Roma non si tocca”, anche se Venezia é riconosciuto come il festival piú antico del mondo, seppur ora, anche per colpa di Roma, sia diventato il terzo per importanza internazionale, dopo il meno anziano Cannes Film Festival ed il giovane Toronto Film Fest.
Originalmente, l'idea di indebolire Venezia per far nascere un festival cinematografico a Roma fu attribuita all'ex sindaco di Roma Walter Veltroni del Pd, quando ancora, nel 1996 diventó Ministro dei Beni Culturali sotto il Governo di Romano Prodi. Secondo alcuni resoconti, Veltroni si era anche dato da fare per far chiudere il Mifed, la fiera dell'audiovisivo di Milano, anche questa la piú antica del suo genere nel mondo. Con Mifed Veltroni é riuscito nel suo intento, per poi lanciare il seme per la creazione del Rome Fiction Fest di metá luglio, che in poco piú di 4 anni, si é discretamente affermato a livello internazionale, anche grazie al fortunato periodo dell'anno in cui si svolge, quando molti delegati stranieri vogliono visitare Roma.
A contribuire al successo del Rome Fiction Fest é stata peró la Regione Lazio, specialmente quando era guidata dal governatore Piero Marrazzo del Pd. Con le dimissioni di Marrazzo, e dopo che sia la Regione Lazio che il comune di Roma sono passati al Pdl, il Fiction Fest é stato abbandonato da queste istituzioni e la gestione ed amministrazione é passata alla Fondazione Roberto Rossellini per l'Audiovisivo, che poi però ha lasciato al scena. La manifestazione a questo punto era orfana e la possibilitá ora è che venga adottata dall'Associazione Produttori Televisivi (Apt) di Roma, cosa che sarebbe una buona idea se non fosse per il fatto che questa é amministrata da persone che, a mio parere, non sono molto competenti in quel campo.
Pertanto, sarei d'accordo con l'On. Galan se il Ministro, nella sua intervista inaugurale, avesse inviato a Roma un messaggio di fare sistema e non di togliere risorse al Festival Cinematografico di Venezia, né di causare una frammentazione fra gli interessati con
un'altra manifestazione simile che, a mio avviso, ha poche possibilitá di affermarsi a livello internazionale (anche perché é in diretta concorrenza con le date dell'American Film Market di Hollywood a Santa Monica, in California).
Le risorse ora dirette al Roma Film Fest sarebbero meglio investite sul Rome Fiction Fest o Rff, che é rimasto l'unico evento del suo genere in Italia e quindi una manifestazione importante. Inoltre, sappiamo tutti che oggi é la Televisione a “pilotare” il cinema; quindi, alla fine il successo del Rff andrebbe anche a beneficiare il
settore cinematografico italiano.