Rossi: “la Rai minaccia l’esistenza dell’emittenza locale”

L’editore della Tv genovese Primocanale ritiene che l’intenzione della Rai di partire in autunno con un nuovo Tg regionale di prima mattina minacci la stessa ragione di esistere delle Tv locali italiane e rivolge un appello per ‘ripensare’ l’iniziativa.

Vediamo prima di tutto a chi è stata indirizzata questa 'lettera aperta' di Maurizio Rossi, editore di Primocanale.

Ecco la lista dei destinatari:

Ministro dello Sviluppo Economico, On. Claudio Scajola

Sottosegretario Ministero dello Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni, On. Paolo Romani

Presidente 8° Commissione Senato, Sen. Luigi Grillo

Presidente 9° Commissione Camera, On. Mario Valducci

Commissione Vigilanza Rai

Parlamentari liguri

Associazioni di categoria

Sindacati

Organi di informazione

Ed ecco di seguito il testo:

«È notizia di questi giorni che la Rai da settembre aprirà un nuovo spazio di informazione locale dalle ore 7.30 alle 8.00 su tre regioni per portare questo spazio, a partire da gennaio, su tutte le regioni italiane.

Questa decisione avrà effetti pesanti per le Televisioni regionali private che hanno in quella fascia uno dei punti di forza della loro programmazione.

Per esempio Primocanale, emittente all news della Liguria, ha nella fascia mattutina il momento di massimo share con un programma di informazione, rassegna stampa, meteo viabilità.

Ora Rai annuncia di voler fare in quelle ore un programma concorrente, esattamente eguale, creando un danno gravissimo agli ascolti, e minando di fatto sia il fatturato dell'azienda, sia il mantenimento dei posti di lavoro.

La Televisione di Stato con i soldi del canone fa concorrenza alle Televisioni locali, mentre queste stesse lottano per sopravvivere in un mercato pubblicitario nazionale sempre più difficile, in cui gli enti pubblici non rispettano la percentuale sulla pubblicità che devono destinare all'emittenza locale.

Tutto il settore televisivo privato locale subisce la difficile congiuntura economica: in crisi anche la pubblicità locale, i pagamenti dei clienti si allungano a dismisura, il tasso di insoluti e di perdite su crediti si è quasi triplicato.

In una situazione così la Tv di Stato fa concorrenza con i facili soldi del canone. Non possiamo accettarlo.

Chiediamo un'immediata presa di posizione di tutte le forze politiche perché venga immediatamente bloccato questo progetto di concorrenza sleale ai danni delle Tv regionali private che Rai sta perpetrando con aiuti di Stato; chiediamo che ogni iniziativa sia sospesa e che venga avviata un'analisi approfondita delle conseguenze che le scelte Rai avrebbero su tutto il mondo dell'emittenza locale; chiediamo anche che il Governo si esprima su questo problema e che fornisca agli editori locali chiarimenti».

Pubblica i tuoi commenti