Rottamazione delle frequenze: tocca a Liguria e Toscana

 

Si è conclusa anche la procedura per la Liguria relativa alla presentazione delle domande volte ad ottenere le misure economiche di natura compensativa per il rilascio volontario delle frequenze televisive “interferenti”, o considerate tali.

Esaminando la relativa ‘determina’ ministeriale si può notare quanto segue:

“Le frequenze di cui alla Tabella C del Decreto ministeriale 17 aprile 2015 per la regione Liguria, e precisamente CH 45 UHF e CH 43 UHF, sono state oggetto di domanda di rilascio volontario per l’attribuzione di misure economiche di natura compensativa da parte dei soggetti titolari dei rispettivi diritti d’uso nelle province di Genova, Imperia, Savona e La Spezia; gli impianti dovranno essere dismessi secondo il calendario di spegnimento che verrà successivamente comunicato e il corrispondente diritto d’uso, a suo tempo rilasciato, verrà revocato”.

Così, “agli operatori Start Up Communication S.r.l. e Telenord S.r.l. dovrà essere erogata la misura economica di natura compensativa per il rilascio volontario rispettivamente del CH 45 UHF e CH 43 UHF di cui al Decreto ministeriale 17 aprile 2015”.

Ma in Liguria c’è stato addirittura chi voleva dismettere frequenze senza che esse fossero fra quelle ‘interferenti’. Infatti - spiega il Ministero - “le frequenze CH 41 UHF e CH 35 UHF, frequenze diverse da quelle indicate nella Tabella C del Decreto ministerile 17 aprile 2015, sono state oggetto di domanda di rilascio volontario per l’attribuzione di misure economiche di natura compensativa da parte dei soggetti titolari dei rispettivi diritti d’uso nelle province di Genova, Imperia, Savona e La Spezia; gli impianti che costituiscono la rete delle predette frequenze non dovranno essere dismessi”.

Succede così che “agli operatori PTV Programmazioni Televisive S.p.A. e Italia 8 S.r.l. per il volontario rilascio rispettivamente del CH 41 UHF e CH 35 UHF non vengono riconosciute le misure economiche di natura compensativa ai sensi dell’art. 2, commi 4 e 5, del Decreto ministeriale 17 aprile 2015” e le loro domande non sono accolte.

Questo perché “l’art. 2 del Decreto ministeriale 17 aprile 2015 prevede… che per le regioni per le quali sono presentate domande valide in numero superiore alle frequenze da liberare indicate nella tabella C, venga riconosciuta la misura economica di natura compensativa ai soli titolari del diritto d’uso delle frequenze indicate nella tabella medesima”.

 

Il testo della determina ministeriale è a questo link:

 

http://www.mise.gov.it/index.php/it/normativa/altri-atti-amministrativi/2034063-determina-11-febbraio-2016-rottamazione-frequenze-tv-conclusione-procedura-regione-liguria

 

Ma si è conclusa la procedura anche per la regione Toscana. Pochi i problemi in questo caso, poiché “le frequenze di cui alla Tabella C del Decreto ministeriale 17 aprile 2015 per la regione Toscana, e precisamente Ch 43 Uhf e Ch 45 Uhf (di nuovo!; N.d.R.), sono state oggetto di domanda di rilascio volontario per l’attribuzione di misura economica di natura compensativa da parte dei soggetti titolari dei relativi diritti d’uso nelle province di Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa, da liberare necessariamente, nonché nelle province di Firenze, Prato, Arezzo, Pistoia e Siena, da liberare facoltativamente. Gli impianti dovranno essere dismessi secondo il calendario di spegnimento che verrà successivamente comunicato e il corrispondente diritto d’uso, a suo tempo rilasciato, verrà revocato”.

Quali sono i gruppi televisivi interessati? Ecco che  “… agli operatori Bravo Produzioni Televisive S.r.l. (supponiamo corrisponda a Canale 10, N.d.R) e Tvr Teleitalia S.r.l. dovrà essere erogata la misura economica di natura compensativa per il rilascio volontario rispettivamente del Ch 43 Uhf e Ch 45 Uhf, di cui all’art.1 del Decreto ministeriale 17 aprile 2015”.

 

Il testo del provvedimento ministeriale è a questo link:

 

http://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/DETERMINA_chiusura_procedura_regione_Toscana.pdf

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