Il più sanguinario dei boss di Cosa Nostra, già presidente dell’Anonima Assassini, fu supporter dell’etichetta discografica di Mina e sponsor della cantante nella tournée in Canada e in America. Fu lo stesso che introdusse Tony Renis nelle produzioni di Hollywood e che tentò di condizionare il Festival di Sanremo fino a progettarne l’alternativa.
Rossano, il cantante scomparso nel 1976 a New York in circostanze rimaste oscure? “Scoprii che era stato assassinato dalla mafia per una brutta storia di droga. Ed io stavo per fare la medesima fine” - confessa oggi Pupo.
Sono alcune delle tante storie di cantanti e malavita rivelate per la prima volta in ‘Segreti Pop’. Da Franco Califano a Fausto Leali, da Dori Ghezzi a Maria Scicolone, da Massimo Ranieri a Riccardo Cocciante, vicende di artisti e banditi che si intrecciano a dimostrazione di quanto la musica e i suoi interpreti abbiano sempre esercitato un irresistibile fascino sui criminali. E di come l’industria delle armi abbia sorprendentemente spesso viaggiato in parallelo con quella discografica.
Si intitola “La Musicarmata” la prima puntata di ‘Segreti Pop’ - in onda sabato 20 dicembre in seconda serata su RaiUno - che raccoglie le testimonianze di cantanti e musicisti di epoche diverse. Un programma di Michele Bovi con la prerogativa singolare che a condurlo non sono professionisti dello spettacolo bensì differenti addetti ai lavori: avvocati, criminologi e tecnici dell’Intelligence.
‘Segreti Pop’ è programmato in un primo ciclo di 3 puntate - sempre il sabato in seconda serata - per 20 e 27 dicembre e 3 gennaio.