Il direttore di RaiUno (e probabile prossimo direttore generale della Rai) Agostino Saccà, di fronte alla commissione di Vigilanza
dove era stato convocato per una nuova audizione tutta dedicata al famoso problema del "traino" del Tg1 della 20, ha annunciato di aver studiato quattro diverse ipotesi di "format" per gli ultimi venti minuti del programma preserale "La vita in diretta". Il primo di questi format verrà
trasformato in numero zero nei prossimi giorni, nello studio di "Domenica In", approfittando della trasferta sanremese del contenitore domenicale.
Saccà ha inoltre difeso strenuamente la scelta di affidare a Michele Cucuzza anche il preserale di RaiUno, "una scelta - ha ribadito in una nota d'agenzia - che fa risparmiare all'azienda 107 milioni di lire al giorno, ovvero circa 21 miliardi l'anno". "Il nuovo programma ha centrato e superato l'obiettivo affidatogli dall'azienda per i primi mesi, che era del 22% - ha aggiunto il direttore - ed ha avuto un effetto positivo anche sul Tg1 che, rispetto a gennaio (quando perdeva lo 0,5% sul Tg5), è cresciuto nel mese di febbraio, riducendo allo 0,1% il distacco dal Tg5".
Saccà ha infine ammesso che "il differenziale con 'Quiz Show' negli ultimi minuti prima dei Tg delle 20 è ancora del 6%", ma ha anche sottolineato che "rispetto a 'Quiz Show', 'La vita in diretta' ha un pubblico più omogeneo a quello del Tg1" e che questo aiuta il "trasferimento" del pubblico da un programma all'altro.