Salvatores, spiegaci tu…

Editoriale novembre 2013 –

Prendete ‘Italy in a day’, una singolare, anche se non esattamente inedita, iniziativa della Rai e di Gabriele Salvatores: tutti sono invitati a girare il proprio film (si ritiene sulla propria vita quotidiana) con qualsiasi aggeggio tecnologico, ma tutti nello stesso giorno, e a inviarlo poi appunto al regista milanese, che ne ricaverà – si presume – il ritratto di un Paese (l’Italia) in un giorno qualunque dell’ottobre 2013. Assieme alla solidarietà a Salvatores, che con ogni probabilità sarà…

Prendete 'Italy in a day', una singolare, anche se non esattamente inedita, iniziativa della Rai e di Gabriele Salvatores: tutti sono invitati a girare il proprio film (si ritiene sulla propria vita quotidiana) con qualsiasi aggeggio tecnologico, ma tutti nello stesso giorno, e a inviarlo poi appunto al regista milanese, che ne ricaverà - si presume - il ritratto di un Paese (l'Italia) in un giorno qualunque dell'ottobre 2013.

Assieme alla solidarietà a Salvatores, che con ogni probabilità sarà sommerso dai film e dovrà lavorare mesi per uscirne, ci viene da pensare a che tipo di 'prodotti' arriveranno al regista, che in questo caso potrà svolgere un po' anche le funzioni del ricercatore sociale, del sociologo, dell'analista che 'tasta il polso' a un intero Paese. E come saranno poi questi film? Belli, brutti, futili, o magari invece carini, ben girati, in qualche caso persino piccole opere d'arte? Che tipo di contenuti avranno, come illustreranno la propria giornata, per esempio, un disoccupato o un giovane precario, per citare due categorie che magari hanno tempo e voglia di girare qualcosa di significativo ma hanno anche, forse, tanta rabbia in corpo?

Lo confessiamo: ci piacerebbe molto essere con Salvatores a verificare che cosa gli sia arrivato.

Possiamo immaginare che alla fine in quei film ci sia lo specchio di un Paese (l'Italia di oggi) triste, disilluso, fiaccato e impoverito, che però non rinuncia a sperare, a combattere e che soprattutto mostrerà ancora la propria inesausta creatività, quella vena artistica e fantasiosa che nei secoli abbiamo sempre dimostrato e che anche stavolta confermeremo, probabilmente.

Abbiamo divagato un po' sul tema di 'Italy in a day' perché in chiusura d'anno la nostra rivista ha organizzato due importanti convegni che vogliono fare il punto da una parte sull'incessante evoluzione della tecnologia nel mondo del broadcast e dell'audiovisivo ('Evolution Media' il 7 novembre alla sala Collina del Sole 24 Ore a Milano), dall'altra proprio su questa forte tendenza a 'diventare tutti registi' grazie alla disponibilità di mezzi di ripresa (e non solo) validi e 'preziosi' ma ad un prezzo ormai abbordabile (il 'Cinema Day' a Cinecittà il 21 novembre).

Sono due momenti importanti (che naturalmente documenteremo a dovere sulle nostre pagine) per cercare di capire, a nostra volta, da un lato che cosa stia realmente succedendo in un settore (quello tecnologico) dove il cambiamento è ormai quotidiano e ogni traguardo raggiunto viene ben presto superato (che succederà, dunque, nel campo dei media, ancora in buona parte legati a modelli 'tradizionali'?), dall'altro che tipo di evoluzione ci aspetta anche nel campo del cinema, dell'espressione artistica audiovisiva, in un quadro in cui si girano e si vedono tonnellate di video ogni giorno e in cui il Web sta modificando un po' tutto.

Non è facile capirci qualcosa - lo ribadiamo - e ci sembra quindi opportuno fermarci un attimo a riflettere, ascoltando le voci di chi con queste cose lavora ogni giorno e potrà darci validi spunti per comprendere il 'cambiamento in atto'. Del resto è quel che facciamo - o proviamo a fare - mensilmente con questa rivista che non può certo ormai ambire a dare notizie 'tempestive' su quanto accade nel mondo dell'audiovisivo (il nostro sito invece ci prova, riferendo quel che succede ogni giorno) ma ogni trenta giorni approfondisce personaggi e situazioni, tenta analisi e riflessioni, prova a fermare per un attimo l'incessante evolversi degli eventi.

Mese dopo mese, siamo arrivati a 39 anni di vita, proprio in questo mese di novembre, e non possiamo che ringraziare di cuore quanti seguendoci costantemente e preferendo il nostro giornale ad altri, ci hanno consentito di arrivare fin qui. Come 'Italy in a day', proveremo ancora a cercare di capire e far capire qualcosa di più sul mondo dell'audiovisivo italiano, mettendoci molta cura e tanta passione.

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