Ottimi ascolti, gradimento di pubblico e critica. La coppia Fazio – Littizzetto esce alla grande da questa esperienza al Festival e, come certifica il direttore di rete Leone, apre anche una strada nuova e diversa per RaiUno. E infine si ‘autocelebra’ un po’ su RaiTre.

La parola a Elena Romanato:
«Più di una volta si è detto che cinque serate per Sanremo sono troppe, ma questa volta il festival è scivolato via piacevole - leggero e impegnato a fasi alterne - e, come è successo a Fabio Fazio, ne sentiamo già un po' la mancanza. Ma confidiamo nelle Radio locali, che - non va dimenticato - sono tra le protagoniste, seppur indirette e spesso poco considerate soprattutto dai big, del Festival, nel lanciare e decretare successi e insuccessi della rassegna canora con la messa in onda dei brani festivalieri.
Non ci dilungheremo più sulla formula azzeccata di questo Festival, preferendo una carrellata dei fatti principali delle due serate.
Gustosi i revival di “Sanremo story”, alcuni piacevolissimi come quello di Malika Ayane, altri geniali con l'abbinata Elio e le Storie Tese - Rocco Siffredi, altre innovative musicalmente e allo stesso tempo politicamente discusse come per gli Almamegretta (con il caso “religioso” di Raìz), con James Senese al sax, nel quale è stata vista l'apologia molto reggae della crescita “dell'erba”. O quasi irriconoscibili come la 'Luce' in versione jazz di Gualazzi.
Ma nella quarta serata la vittoria fra i giovani di Antonio Maggio con “Mi piacerebbe sapere” è passata in secondo piano di fronte alla presenza di un applauditissimo Baudo, con tanto di standing ovation, che dal palco dell'Ariston ha lanciato il suo ringraziamento-appello “Devo tutto a questo mestiere, che è la Televisione, e voglio continuare a farla, in modo educato”. Un tributo dovuto ad un energico Baudo (solo Fazio e Fiorello si sono ricordati di lui in occasioni importanti) nella serata in cui si celebrava il tributo ad un'altra presenta televisiva, quella di Mike Bongiorno, con l'inaugurazione della statua in posizione centrale di Sanremo, non lontano dall'Ariston.
Baudo ha celebrato la sua quattordicesima volta al festival, capelli non più tinti ma bianchi, con una presenza sempre rassicurante. Intonando 'Una ragazza in due' (pezzo dei Giganti) insieme con Fazio e Littizzetto ha mandato in visibilio buona parte del pubblico.
Tra gli ospiti della serata un grande Caetano Veloso che con i pezzi 'Voce linda', 'Piove' e 'Come prima' ha creato una bella atmosfera in sala, accompagnato dal pianista Bollani.
In chiusura di serata, brivido per la presenza nientemeno che di Moreno e del corvo Rockfeller, dopo 28 anni, a Sanremo.
Ma il festival è entrato nel vivo nella serata finale, che ho seguito a Carcare a casa di amici, con “incursioni” nei bar centrali del paese con gruppi di ascolto mobilitati per sostenere la compaesana Annalisa, nell'entusiasmo della terza posizione (provvisoria) decretata dal televoto, poi rivelatosi una specie di “bufala”.
Per la puntata finale Fazio e gli autori hanno scelto un'ottima commistione tra musica colta e pop, intrapresa nella prima serata del Festival, facendo aprire al maestro Daniel Harding che ha diretto la Cavalcata delle Valkirie di Wagner e la marcia trionfale dell'Aida (intanto al Comune di Sanremo si sta valutando l'idea di creare una serie di concerti 'pop' per incrementare le entrate per l'orchestra del Festival, anche questa in sofferenza come tante altre).
Le elezioni hanno aleggiato anche nella serata finale di Sanremo con Claudio Bisio impegnato in quella che alcuni hanno considerato una specie di vendetta per le critiche subite da Crozza. Parte da Clarabella, Nonna Papera e Topolino per arrivare alla politica ma senza fare nomi e chiede il permesso al pubblico, ribaltando le carte. “Mi hanno detto che non si possono fare nomi di politici, ma fra una settimana ci sono le elezioni, può un comico parlare solo di galline? Basta che poi non vi incazziate. Posso?”. Chiede al pubblico il permesso, non si sa mai. E va.
“Finché ci sono loro questo Paese non cambierà mai. Dicono una cosa e ne fanno un'altra, non mantengono le promesse, sono incompetenti, inaffidabili, bugiardi, tutti a casa. Non parlavo dei politici, ma degli elettori, siamo noi i mandanti, quelli che li hanno votati”. Spariti i disturbatori della prima serata, il pubblico applaude anche quando Bisio intona “L'italiano” di Toto Cutugno, sostituendolo con “Il norvegese”, cittadino perfetto che paga le tasse e non parcheggia in seconda fila e quindi merita di votare.
Il mix tra musica classica e pop è proseguito con Andrea Bocelli, accompagnato dal figlio Amos, premiato con una standing ovation.
I vincitori del festival sono invece ormai stranoti ed è sempre accesa la polemica su talent o non talent come trampolino di lancio, ma vale la pena di dire, semmai, che la coppia Littizzetto- Fazio che, forse perchè in dirittura d'arrivo o perché “scaldata” dalle prime quattro serate, ha espresso il meglio di sé. Che sia vestita da farfalla o da “paggio-caselli”, la Littizzetto coinvolge, diverte, emoziona, si prende il palco; Fazio, che sembra diventato quasi una sua spalla, sta al gioco, la rimprovera quando esagera, esalta le sue parole e gag.
Tutto come da copione ma un copione ben studiato, ragionato.
Una coppia da Tv intelligente, qualsiasi giudizio si abbia su Fabio Fazio, al quale va riconosciuto il merito di avere posto le basi per un “nuovo” festival di Sanremo».
Divertente infine la gag di ieri sera a 'Che tempo che fa', con la coppia Fazio-Littizzetto che lascia la conduzione a Massimo Gramellini, che li sottopone a una raffica di domande (peraltro molto bonarie, alla fine) su questo loro Festival, che è stato una dimostrazione di intelligenza e professionalità per entrambi.
Ma passiamo agli ascolti e allora la parola a Starcom:
«La coppia Fabio Fazio-Luciana Littizzetto regala al Festival della canzone italiana il miglior risultato televisivo del nuovo millennio. La media di ascolti di quest'anno, infatti, è stata di 11 milioni 936mila spettatori (per il 47,26% di share), la migliore degli ultimi anni, dopo quella del 2000, quando la media fu di 13 milioni 586mila spettatori (per uno share del 54,4%).
Per Fazio è un grande risultato, visto che anche l'edizione 2000 era stata condotta da lui. Mentre per Luciana Littizzetto, come lei stessa ha detto, questa esperienza è stata pari “a scalare l'Everest in ciabatte”, ma sicuramente anche un grande successo personale, visto che sul palco dell'Ariston ha troneggiato da vera regina.
La penultima serata, che ha visto trionfare tra i giovani Antonio Maggio, ha galvanizzato particolarmente l'ammiraglia Rai, che ha incassato oltre 11,5 milioni di telespettatori (quasi 2 milioni in più rispetto alla penultima serata della scorsa edizione). L'ultima serata, invece, pur chiudendosi bene (quasi 13 milioni di telespettatori), ha però perso rispetto alla chiusura del Sanremo 2012 un - 2% di ascolti. Le ultime due serate sono in ogni caso state accomunate da una leggera flessione di interesse da parte dei più giovani (15-34enni), in calo rispetto alla quarta e quinta serata del 2012 rispettivamente del - 1,3% e - 1,6%».
E c'è modo di approfondire anche l'audience di queste due serate, grazie alla specifica consueta analisi di dettaglio di Starcom, che vi alleghiamo.
Per chiudere davvero, grazie a tuti i lettori/navigatori per la pazienza nel leggere e valutare queste note su Sanremo 2013 in esclusiva su www.millecanali.it.