Ascolti molto alti ieri sera per il Festival ma a che prezzo, verrebbe da dire. 50 minuti di Celentano riempiti di nulla hanno sconcertato il pubblico e, dato che c’erano state anche delle affermazioni gravi e gratuite, la Rai ha deciso di far intervenire Marano.

La sensazione durante quegli 'infiniti' 50 minuti del monologo (con variazioni e interventi non determinanti di altri e qualche canzone) era di assistere a uno spettacolo surreale. Si aspettava che succedesse qualcosa ma quel che poi succedeva non faceva che accentuare sconcerto e incredulità. Il fatto è che non succedeva nulla, in realtà. Celentano faceva affermazioni e apprezzamenti gratuiti nonchè motivati - si suppone, in non pochi casi - anche da questioni personali o da legittime critiche ricevute (è stata auspicata la chiusura di 'Avvenire' e 'Famiglia Cristiana' forse solo perché hanno criticato il cachet di Celentano), si tirava in ballo il referendum sulla legge elettorale, perché quelle firme di cittadini “sono state buttare nel cestino” dalla Consulta (si noti il termine elegante e 'colto' prescelto) e si citava nientemeno che Pupo che inprovvisamente compariva dal pubblico e fingeva di litgare con Celentano e con Morandi (intervenuto a supporto del Molleggiato e anche per lui è meglio stendere un velo…) per ragioni politiche, si insultava Aldo Grasso che è un “deficiente” (così parlo 'il re degli ignoranti', verrebbe da dire) e - colmo del coraggio - si criticava il Dg della Rai Lei perché ha allontanato Santoro.
Il nulla è andato avanti per 50 minuti, appunto, e a questo punto ci si domanda se in Rai qualcuno avesse visto qualche prova o se si sapeva almeno a grandi linee cosa sarebbe successo. Certo, Celentano è Celentano, la sua libertà di critica è sacrosanta ma era lo spettacolo che non c'era proprio, tutto pareva senza senso e se poi uno pensa che lì sul palco l'anno scorso c'era Benigni in occasione dei 150 anni d'Italia, venivano i brividi al confronto.
Per non farsi mancare nulla, in chiusura di serata si apprendeva di misteriosi guasti che impedivano il voto della giuria, fra i boati dei giurati stessi e del pubblico.
Tutto pareva inventato lì per lì, anche se questo è l'evento musicale e televisivo vero di tutto l'anno in Italia e va anche in Eurovisione. Belen e la Canalis supplivano al torcicollo della valletta ceca, anche se già dovevano essere l'ì, con Luca a e Paolo, per il 'passaggio di consegne'.
Nonostante questo, apprendiamo dai giornali on line ('Repubblica') che «Gianni Morandi batte se stesso e Celentano fa volare gli ascolti. Il debutto del festival di Sanremo ha registrato nella prima parte 14 milioni 378mila spettatori con il 48,5% di share, nella seconda parte 8 milioni 430 mila spettatori e il 55,06% di share. La media ponderata della serata è pari a 12 milioni 762 mila spettatori con il 49.59% (11 milioni 992 mila con il 46.39% nel 2011)».
A parte presentiamo l'attenta analisi degli ascolti della prima serata del Festival del centro media Starcom.
Non pare abbastanza, però, per la Rai, per fermare la valanga di polemiche suscitate e per rimettere a posto le cose è stato inviato a Sanremo il vicedirettore generale Antonio Marano. Chissà che succederà stasera...
Scarica l'Analisi Starcom Sanremo - prima serata (PDF, 1,3 MB)