Sanremo: vince Morandi

SPECIALE SANREMO 2011 –

La simpatia e tenerezza che ancora ispira il ‘Gianni’ nazionale, più le due ‘bellone’, più i due irriverenti comici anti-berlusconiani. È partito con una semplicità vincente il Sanremo 2011. In ‘appendice’ una intrigante analisi degli ascolti di Starcom.

La prima serata è sempre la più difficile. C'è l'emozione, c'è l'ansia del debutto e della prestazione. E, orrore (o gaudio, dipende dai risultati), c'è il terribile confronto con i dati Auditel dell'anno precedente.
Ieri sera (o meglio stamattina) è stato il gaudio, con Gianni Morandi e la sua “Squadra” (concetto sul quale l'eterno ragazzo di Monghidoro è tornato presto durante il Festival) che hanno vinto sulla prima serata del Festival del 2010: 46,39% di share per Morandi contro il 45,29% della Clerici.

E proprio con la Clerici il cerchio si è chiuso; ieri sera è stata lei ad aprire la prima serata con la figlia Maelle, alquanto disorientata al contrario dei disinvolti e ormai scafati piccoli “fenomeni” che la procace Antonella presenta a “Ti lascio una canzone”, raccontando la sua favola di Sanremo.

Perché Sanremo resta una favola per chi ha la fortuna di presentarlo. Nell'edizione 2011, come in ogni favola che si rispetti, c'è il re buono Gianni con le due belle principesse, impacciate e rigide (la Canalis molto più di Belèn) che si giocano la loro chance per smarcarsi dai rispettivi fidanzati al grande ballo della Televisione italiana e i due guitti, anche loro emozionati e un po' bloccati, che danno una sferzata con una gag e hanno fatto ridere (non tutta) la platea.

Insomma, il Festival resta quel grande spettacolo nazional-popolare che è sempre stato e Morandi ne è una delle incarnazioni. Ma Gianni è soprattutto “uno di noi”, con le sue manone e un rapporto particolare con il pubblico, e la sua entrata in scena è stata simbolica: non dalle quinte ma dalla platea a stringere le mani e a voler dire: “Sono uno di voi, sono sempre io nonostante Sanremo”.

Ma Morandi inganna. A vederlo lì, a presentare le canzoni, ci si aspetta sempre che si metta a cantare uno dei suoi successi come faceva negli show televisivi. E a questo proposito le scenografie non giocano molto a suo favore. Non ricreano l'atmosfera festivaliera ma sembrano volerla cancellare.

I fiori di Sanremo sono ormai spariti da tempo, a parte i bouquet consegnati a Belen e alla Canalis e le scenografie sembrano più quelle studiate per gli spettacoli prodotti da Bibi Ballandi che di un festival canoro della città dei fiori.

Ma Sanremo è sempre Sanremo, passerella di capistruttura (silurati e promossi), agenti di star e starlette, politici e dopo, ma dopo tutto questo, dei cantanti. Una grande kermesse che fa vendere soprattutto spazi pubblicitari con canzoni che cadranno probabilmente presto nel dimenticatoio, cancellate dal motivo dell'estate già dietro l'angolo.

A proposito di pubblicità una nota di merito va agli ideatori della campagna pubblicitaria di un noto lassativo che hanno lanciato in questi giorni uno spot sui network radiofonici: “C'è Sanremo ma il tuo intestino non cambia musica? Usa XY”.
D'altra parte Sanremo è Sanremo e per vendere va bene tutto, anche se la musica è sempre la stessa.


Ma chiudiamo queste note su Sanremo con un'altra 'chicca': l'eccellente analisi degli ascolti della prima serata del centro media Starcom, che mette anche a confronto le prime serate dal 2001 a oggi. Li trovate al seguente link:
1a serata
(Pdf, ~300 KB)

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