Ascolti da partita da calcio per il grande match Santoro-Berlusconi di ieri sera su La7: ben il 33% di share e passa, pari a poco meno di nove milioni di spettatori. Un’audience stratosferica per la rete di Telecom Italia e per i due protagonisti, più Travaglio.
Ascolti da incorniciare per la puntata di ieri sera di 'Servizio Pubblico' con Berlusconi ospite di Santoro e Travaglio. Sono stati ben 8.670.000 gli spettatori in media del programma di La7, pari a uno stratosferico (anche se tutt'altro che imprevedibile) 33,58% di share. Santoro ha polverizzato il precedente record d'ascolto di La7, che apparteneva a Fazio e Saviano (12,66% di share) per la prima puntata del loro programma 'Quello che (non) ho', andata in onda nel maggio scorso.
Si pensi che 'Servizio Pubblico' aveva avuto ascolti giudicati eccellenti su La7 nella puntata con Matteo Renzi e Gianfranco Fini di ottobre (12.99% di share).
Alla fine, dunque, per i due protagonisti del programma, su fronti contrapposti ma con un fine comune nell'occasione, davvero tutto al meglio: Berlusconi può dire di aver fatto un figurone per avere retto alla prova massima, andare nella tana stessa del nemico per eccellenza, Santoro ha dimostrato di essere ancora il re del talk show politico, sia pure 'di parte'. E un momento di gloria ce l'ha avuto anche Travaglio, che ha fatto due editoriali 'piccati' (il secondo accolto dai boati del pubblico), anche se alla fine è stato colpito duro da Berlusconi che gli ha ricordato in una letterina, che gli avevano preparato, le sue 'dieci condanne' per diffamazione.
Tutto bene, allora? In realtà gli ascolti non sono tutto, la trasmissione è stata vissuta da tante persone anche (se non soprattutto) come un grande spettacolo e alcuni sorrisini, alcune 'civetterie' da compari fra Berlusconi e Santoro hanno lasciato capire come ci fosse stato un lungo lavoro di preparazione e la fissazione di regole ferree, per controllare in qualche modo l'esito della serata. L'interesse era appunto reciproco: Santoro ritrovava il grande nemico, quello dell'editto 'bulgaro', che si umiliava a venire a casa sua, quasi a riconoscere che la Tv è quasi più di Santoro che sua, pur avendo lui tante reti a disposizione; Berlusconi già prevedeva qualche percentuale in più di voti per il suo partito alle elezioni e 'Parigi val bene una Messa'.
Di sicuro il formato consueto di 'Servizio Pubblico' è stato rivoluzionato per un'occasione unica e rara, colta a un passo dalla par condicio: Berlusconi ha parlato tanto, la solita costruzione dei 'processi' orchestrati da Santoro per l'uno o l'altro sventurato ospite lasciava stavolta ampio spazio alla difesa. Berlusconi però a un certo punto ha violato una delle regole fissate (“avevamo detto che non saremmo entrati nel merito dei processi reciproci” - ha inveito Santoro al momento della durissima letterina a Travaglio) ed è stato aspramente redarguito.
Nessun altro comunque avrà un trattamento simile da Santoro di qui al voto e allora forse qualcosa da ridire anche l'Agcom potrebbe averla.
Ma al di là del fatto che oggi in giro non si parla d'altro che di Santoro-Berlusconi, negli uffici, in tram, al bar, la gente si sarà anche divertita? L'interesse è stato certo, l'essersi goduti lo spettacolo pure, ma non è detto che ci sia anche pieno gradimento e lode per i protagonisti, sui due fronti contrapposti.
Qualcuno può anche essere rimasto insoddisfatto, riteniamo soprattutto sul fronte di Santoro (perché l'eroe impavido che va a sfidare il nemico direttamente a casa sua dovrebbe piacere molto ai seguaci del Centro-Destra), per questo 'trattamento speciale' al Cavaliere. Il quale infatti apprezza.
"Con Santoro c'è rispetto reciproco - ha detto oggi Berlusconi - , io lo considero per quello che è, cioè un eccellente professionista capace di suscitare attenzione e che andrà avanti ancora per anni da protagonista sulla scena".
Manca poco che lo richiami a Mediaset (dove è già stato), dopo averlo estromesso a viva forza dalla Rai, ormai dieci anni fa.